Politica regionale trasporti marittimi dal 2000, ma dove,in Campania!
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Politica regionale trasporti marittimi dal 2000, ma dove,in Campania!
Nell'attesa che l'Antitrust comunichi la competenza sul bunker scomparso tra il Ministro Matteoli e l'Assessore Conti , dalle cronache degli ultimi giorni , anche giudiziarie , notiamo che , erano e sono , tutti impegnati nell'urbanistica fronte mare , " front water " , comunque consigliamo la lettura di una politica regionale sui trasporti anche marittimi dall'anno 2000 :
http://www.acam-campania.it/web/it/Una%20politica%20dei%20trasporti%20per%20la%20Regione%20Campania.pdf
UNA POLITICA DEI TRASPORTI PER LA REGIONE CAMPANIA
Dei programmi e delle iniziative dell’Assessorato ai Trasporti della Regione Campania dal
2000, dei risultati conseguiti, del ruolo del settore
Con la Legge 6 agosto 2008 n. 133 è stato ribadito che (1° comma dell’art. 57) “Le funzioni e i compiti di programmazione e di amministrazione relative ai servizi di cabotaggio marittimo di servizio pubblico che si svolgono all'interno di una regione sono esercitati dalla regione interessata.”
Del resto la regione Campania, nell’ambito della riforma del trasporto pubblico locale, di cui alla Legge Regionale n. 3 del 2002, ha individuato tra le funzioni proprie della Regione (art. 6, punto 1, comma c) “i compiti di programmazione…………e le funzioni
amministrative per reti, impianti e servizi marittimi”.
L’Assessorato ai Trasporti ha esercitato le funzioni previste dalla legge regionale ed è intervenuto a regolamentare il servizio marittimo nel golfo di Napoli, che fino al 2001 era stato assolutamente “libero” per quello che riguarda l’armatoria privata, e ha altresì dato
avvio ad un processo di coinvolgimento e consultazione delle Amministrazioni isolane.
Proprio attraverso apposita concertazione con i territori interessati nel 2001 sono stati individuati i servizi da considerarsi minimi, e coerentemente con le norme comunitarie vigenti, con una procedura esposta in più occasioni all’Autorità Garante della concorrenza
e dalla stessa condivisa, furono assegnati agli stessi operatori presenti nel Golfo, che da decenni li avevano effettuati.
Nel corso dell’anno 2002 fu redatto il primo quadro accosti dei servizi di collegamento marittimo di interesse regionale, quadro che venne recepito dalle Capitanerie di Porto attraverso apposite Ordinanze con le quali venivano disciplinati i turni di accosto, verificandone contestualmente il corretto rispetto ed applicando, ove necessario, le prescritte sanzioni . Detto Quadro ricomprendeva, naturalmente, anche i servizi effettuati
dalla Caremar S.p.A. secondo gli obblighi della Convenzione in essere con lo Stato.
Il Quadro complessivo dei servizi offerti era suddiviso tra Caremar ed armatori privati nella
misura rispettivamente del 30% e 70% e tali percentuali rilevano il rilevante contributo dell’armatoria privata alla produzione dei servizi essenziali che garantiscono al meglio la continuità territoriale.
Particolarmente significativa è stata l’introduzione unilaterale verso gli armatori privati di Obblighi di Servizio Pubblico, che fissano precisi obblighi ai quali gli armatori devono attenersi:
a) Obblighi di esercizio: Continuità, frequenza, regolarità, puntualità; riserva di posti,
almeno 80, per i residenti nelle isole e/o pendolari; composizione dell’equipaggio della nave; livelli di pulizia/igiene a bordo; livello della informazione a terra e a bordo; rispetto della normativa in tema di sicurezza nella navigazione
b) Obblighi di trasporto: trasporto di persone e merci a condizioni determinate nel rispetto di specifiche caratteristiche per la singola corsa
c) Obblighi tariffari: tariffe imposte dalla Regione per residenti e/o pendolari
Tale imposizione di obblighi di servizio, concretizzata attraverso la sottoscrizione da parte
degli armatori di Atti di sottomissione, è avvenuta nonostante la inesistenza di alcun
vincolo di natura contrattuale, dal momento che il servizio reso non è compensato da alcun corrispettivo di esercizio, a costo zero per la collettività.
Gli unici collegamenti regolati da contratto di servizio sono:
1) n. 8 corse con unità veloci sulla direttrice Napoli – Capri, assegnate con procedura
di gara europea, con contratto a corrispettivo nullo, a seguito di decisione della
Comunità Europea di illegittimità dell’esercizio da parte della CAREMAR; tale servizio, essendo scaduto il precedente contratto, è stato recentemente rimesso a
gara sempre con procedura ad evidenza pubblica e sempre senza alcun corrispettivo economico;
2) n. 6 corse notturne sui collegamenti della terraferma (Napoli e Pozzuoli) con Ischia
e Procida per il trasporto di passeggeri e veicoli commerciali, introdotti su pressanti richieste del territorio e assegnate anche queste con gara europea, con un contratto di servizio triennale, che fissa il corrispettivo a 2.618.333, 00 €/anno, pari a 86,43 €/miglia.
Solo per fornire un dato conoscitivo il servizio offerto da CAREMAR su rotte analoghe e peraltro interamente diurno riceve un corrispettivo statale di 125,30 €/miglia (dati 2005) , ovverosia il 45% in più del corrispettivo regionale.
Comitato Elba Caro-Traghetti
http://www.acam-campania.it/web/it/Una%20politica%20dei%20trasporti%20per%20la%20Regione%20Campania.pdf
UNA POLITICA DEI TRASPORTI PER LA REGIONE CAMPANIA
Dei programmi e delle iniziative dell’Assessorato ai Trasporti della Regione Campania dal
2000, dei risultati conseguiti, del ruolo del settore
Con la Legge 6 agosto 2008 n. 133 è stato ribadito che (1° comma dell’art. 57) “Le funzioni e i compiti di programmazione e di amministrazione relative ai servizi di cabotaggio marittimo di servizio pubblico che si svolgono all'interno di una regione sono esercitati dalla regione interessata.”
Del resto la regione Campania, nell’ambito della riforma del trasporto pubblico locale, di cui alla Legge Regionale n. 3 del 2002, ha individuato tra le funzioni proprie della Regione (art. 6, punto 1, comma c) “i compiti di programmazione…………e le funzioni
amministrative per reti, impianti e servizi marittimi”.
L’Assessorato ai Trasporti ha esercitato le funzioni previste dalla legge regionale ed è intervenuto a regolamentare il servizio marittimo nel golfo di Napoli, che fino al 2001 era stato assolutamente “libero” per quello che riguarda l’armatoria privata, e ha altresì dato
avvio ad un processo di coinvolgimento e consultazione delle Amministrazioni isolane.
Proprio attraverso apposita concertazione con i territori interessati nel 2001 sono stati individuati i servizi da considerarsi minimi, e coerentemente con le norme comunitarie vigenti, con una procedura esposta in più occasioni all’Autorità Garante della concorrenza
e dalla stessa condivisa, furono assegnati agli stessi operatori presenti nel Golfo, che da decenni li avevano effettuati.
Nel corso dell’anno 2002 fu redatto il primo quadro accosti dei servizi di collegamento marittimo di interesse regionale, quadro che venne recepito dalle Capitanerie di Porto attraverso apposite Ordinanze con le quali venivano disciplinati i turni di accosto, verificandone contestualmente il corretto rispetto ed applicando, ove necessario, le prescritte sanzioni . Detto Quadro ricomprendeva, naturalmente, anche i servizi effettuati
dalla Caremar S.p.A. secondo gli obblighi della Convenzione in essere con lo Stato.
Il Quadro complessivo dei servizi offerti era suddiviso tra Caremar ed armatori privati nella
misura rispettivamente del 30% e 70% e tali percentuali rilevano il rilevante contributo dell’armatoria privata alla produzione dei servizi essenziali che garantiscono al meglio la continuità territoriale.
Particolarmente significativa è stata l’introduzione unilaterale verso gli armatori privati di Obblighi di Servizio Pubblico, che fissano precisi obblighi ai quali gli armatori devono attenersi:
a) Obblighi di esercizio: Continuità, frequenza, regolarità, puntualità; riserva di posti,
almeno 80, per i residenti nelle isole e/o pendolari; composizione dell’equipaggio della nave; livelli di pulizia/igiene a bordo; livello della informazione a terra e a bordo; rispetto della normativa in tema di sicurezza nella navigazione
b) Obblighi di trasporto: trasporto di persone e merci a condizioni determinate nel rispetto di specifiche caratteristiche per la singola corsa
c) Obblighi tariffari: tariffe imposte dalla Regione per residenti e/o pendolari
Tale imposizione di obblighi di servizio, concretizzata attraverso la sottoscrizione da parte
degli armatori di Atti di sottomissione, è avvenuta nonostante la inesistenza di alcun
vincolo di natura contrattuale, dal momento che il servizio reso non è compensato da alcun corrispettivo di esercizio, a costo zero per la collettività.
Gli unici collegamenti regolati da contratto di servizio sono:
1) n. 8 corse con unità veloci sulla direttrice Napoli – Capri, assegnate con procedura
di gara europea, con contratto a corrispettivo nullo, a seguito di decisione della
Comunità Europea di illegittimità dell’esercizio da parte della CAREMAR; tale servizio, essendo scaduto il precedente contratto, è stato recentemente rimesso a
gara sempre con procedura ad evidenza pubblica e sempre senza alcun corrispettivo economico;
2) n. 6 corse notturne sui collegamenti della terraferma (Napoli e Pozzuoli) con Ischia
e Procida per il trasporto di passeggeri e veicoli commerciali, introdotti su pressanti richieste del territorio e assegnate anche queste con gara europea, con un contratto di servizio triennale, che fissa il corrispettivo a 2.618.333, 00 €/anno, pari a 86,43 €/miglia.
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Comitato Elba Caro-Traghetti
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