2 - Io, voi, il Parco e Laltroparco...

Io mi ritengo un convinto NATURALISTA.
Credo nella Natura, nelle sue leggi, nell'equilibrio determinatosi nei millenni.
L'Uomo fa parte della Natura, e per lunghissimi anni ne è stato un semplice elemento, per quanto importante e indiscutibilmente appartenente alla categoria dei Superpredatori. Poi, con l'incredibile "sviluppo" degli ultimi 150 anni, ha cominciato ad andare fuori controllo.
Oggi, la funzione principale dell'Uomo è, o dovrebbe essere, quella di GESTORE delle risorse naturali.

Non è facile. La speculazione e l'aggressione delle multinazionali plenipotenziarie è mal contrastata da Governi conniventi e la piccola politica regionale o locale cede facilmente ai palazzinari o ai "furbetti" di turno.
L' ambientalismo, professionale e interessato, dei dirigenti di molte Associazioni falso-apolitiche sfrutta troppo spesso l'entusiasmo di tanti volontari in buona fede più per la difesa del proprio potere che per quella dell'ambiente o della natura.
L'informazione è quasi sempre distorta o prezzolata. In questa situazione, non è facile essere capire né essere ascoltati.

Integrare le normali attività umane in un ambiente vivibile e tutelato, rispettare la fauna e la flora così come la terra, l'aria e l'acqua, non deve significare essere sottoposti a vincoli assurdi, compilare moduli e pagare bolli.

Questo Parco, "burocratico ed elefantiaco", non mi piace.
Ma mi ritengo lontanissimo dall'essere un "antiparco". Voglio solo un Parco efficiente e moderno, dentro e fuori i confini.

Nemmeno questo Presidente del Parco mi piace.
Nessuna preclusione alla persona, che credo degna della massima stima e del massimo rispetto: a livello personale, è uomo colto e gentile, direi anche simpatico e assolutamente piacevole.
E' sicuramente un bravo geologo, ed un eccellente conduttore-divulgatore.

Semplicemente, non concordo con le sue posizioni protezionistico-oltranziste, non mi sono piaciute le sue dichiarazione fondamentalmente anti-elbane, e soprattutto ritengo che la Presidenza del Parco debba essere affidata a una persona che unisca all'indispensabile preparazione teorico-scientifica, una profonda conoscenza del territorio e delle problematiche locali.
Cosa già difficile, per chi viene da altre realtà, e praticamente impossibile per chi, come Tozzi, ha ben altri impegni da seguire.
Con tutto ciò, visto che non è prevista la "deposizione", mi sembra che la strada migliore sia quella di aiutare il Presidente a operare al meglio, fintanto che sarà al timone.
Senza timori reverenziali, ma anche senza antipatie preconcette.
Pronti alla critica anche feroce, ma altrettanto disponibili, se ce ne fornirà l'occasione, anche all'applauso.