Le mille parole sulla ex-Tonnara dell'Enfola
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Le mille parole sulla ex-Tonnara dell'Enfola
La Tonnara dell'Enfola
Come incipit epistolare vale la pena ricordare che..... Quando la presidenza del PNAT era occupata dal Prof. Giuseppe Tanelli avemmo modo di chiedere spiegazioni sullo stato di abbandono della meravigliosa struttura “Ex Tonnara dell’Enfola ”
L’ente Parco aveva speso per la sua ristrutturazione una notevole cifra ma purtroppo sono ormai molti anni che tutto giace abbandonato e dimenticato, ed una spiegazione logica possibilmente seguita da fatti concreti non è mai stata resa nota, poi venne il turno del tanto chiacchierato dottor Barbetti , a cui ponemmo alcune domande (16 Ottobre 2003 ) gentilmente il commissario ci rispose gentilmente. Ci disse che vi era un progetto di utilizzo in corso ed inoltre che l’Ente Parco aveva da poco acquistato alcuni vasti locali all’interno della ex caserma di Viale Manzoni che una volta ristrutturati sarebbero divenuti la nuova sede del PNAT. Nelle nostre domande azzardammo l’ipotesi se non sarebbe stata idonea la struttura dell’Enfola per la sede del Parco, e chiedemmo lumi sui famosi progetti di Case nel Parco, musei del mare, minerali, centro studi, ecc. ecc.
A tutt’oggi dopo le allora rassicuranti risposte del dott. Barbetti sono cadute nel vuoto , poi dopo alterne vicissitudini, appelli e segnalazioni, ultimamente abbiamo sentito che il Prof. Mario Tozzi attuale qualificato presidente del Parco dell'Arcipelago Toscano , si sarebbe interessato per il suo completo ripristino….i soldi ci sono - disse- a breve finiremo i lavori .....sono passati alcuni mesi dalle dichiarazioni del Presidente e siamo ancora in attesa che un immobile di immenso valore artistico e storico come la ex Tonnara, che dopo alcuni lavori iniziati un paio di anni fa e subito abbandonati lasciando materiale edile abbandonato ed in completo degrado rovinando inoltre senza nessun ritegno il pavimento interno in pietra rosa con un escavo per la posa di cavi elettrici attende giustizia.
A questo punto Egregio Presidente , deve convenire con noi che all’isola è facile fare progetti grandiosi, spendere parole e denaro , promuovere un Isola con (inesistenti ) boschi da favola e percorsi meravigliosi immersi nel verde , mentre nella realtà non siamo capaci di mantenere non solo un bosco dignitosamente pulito e percorribile, ma nemmeno mantenere decoroso ciò che abbiamo ereditato e che ci è costato una somma in milioni di euro non indifferente, per Sua memoria ( speriamo che…. repetita iuvant ) le allego alcune immagini significative di un patrimonio che probabilmente spetta a Lei a salvare e ad amministrare.
Giobbe da Cosmopoli
Come incipit epistolare vale la pena ricordare che..... Quando la presidenza del PNAT era occupata dal Prof. Giuseppe Tanelli avemmo modo di chiedere spiegazioni sullo stato di abbandono della meravigliosa struttura “Ex Tonnara dell’Enfola ”
L’ente Parco aveva speso per la sua ristrutturazione una notevole cifra ma purtroppo sono ormai molti anni che tutto giace abbandonato e dimenticato, ed una spiegazione logica possibilmente seguita da fatti concreti non è mai stata resa nota, poi venne il turno del tanto chiacchierato dottor Barbetti , a cui ponemmo alcune domande (16 Ottobre 2003 ) gentilmente il commissario ci rispose gentilmente. Ci disse che vi era un progetto di utilizzo in corso ed inoltre che l’Ente Parco aveva da poco acquistato alcuni vasti locali all’interno della ex caserma di Viale Manzoni che una volta ristrutturati sarebbero divenuti la nuova sede del PNAT. Nelle nostre domande azzardammo l’ipotesi se non sarebbe stata idonea la struttura dell’Enfola per la sede del Parco, e chiedemmo lumi sui famosi progetti di Case nel Parco, musei del mare, minerali, centro studi, ecc. ecc.
A tutt’oggi dopo le allora rassicuranti risposte del dott. Barbetti sono cadute nel vuoto , poi dopo alterne vicissitudini, appelli e segnalazioni, ultimamente abbiamo sentito che il Prof. Mario Tozzi attuale qualificato presidente del Parco dell'Arcipelago Toscano , si sarebbe interessato per il suo completo ripristino….i soldi ci sono - disse- a breve finiremo i lavori .....sono passati alcuni mesi dalle dichiarazioni del Presidente e siamo ancora in attesa che un immobile di immenso valore artistico e storico come la ex Tonnara, che dopo alcuni lavori iniziati un paio di anni fa e subito abbandonati lasciando materiale edile abbandonato ed in completo degrado rovinando inoltre senza nessun ritegno il pavimento interno in pietra rosa con un escavo per la posa di cavi elettrici attende giustizia.
A questo punto Egregio Presidente , deve convenire con noi che all’isola è facile fare progetti grandiosi, spendere parole e denaro , promuovere un Isola con (inesistenti ) boschi da favola e percorsi meravigliosi immersi nel verde , mentre nella realtà non siamo capaci di mantenere non solo un bosco dignitosamente pulito e percorribile, ma nemmeno mantenere decoroso ciò che abbiamo ereditato e che ci è costato una somma in milioni di euro non indifferente, per Sua memoria ( speriamo che…. repetita iuvant ) le allego alcune immagini significative di un patrimonio che probabilmente spetta a Lei a salvare e ad amministrare.
Giobbe da Cosmopoli
Giobbe da Cosmopoli- Messaggi : 57
Data d'iscrizione : 16.08.08
Età : 82
Cosa fare della tonnara dell'Enfola?
Sarà un'idea poco popolare ma sono certo che valorizzerebbe al meglio l'edificio del quale non conosco precisamente le dimensioni anche se parto dal presupposto che siano sufficienti.
Non un palloso Museo del Mare ne' la sede del pallosissimo Parco ma un Acquario.
Gli Acquari piacciono a tutti e sono grandi centri di attrazione turistica oltre che educativi e valorizzanti l'ambiente.
Ovviamente avendo già l'isola un Acquario e non volendo creare un doppione di qualcosa che già esiste sarebbe sufficiente trasferircelo sotto la direzione e gestione di Mr. Tiberto che inorridirà alla mia proposta, dato il comprensibile affetto che nutre per la sua attuale struttura, ma che al concretizzarsi dell'idea sarebbe sicuramente affascinato da una sfida così entusiasmante.
Chissà se al Parco sarebbero d'accordo??
P.S. Una proposta così non sarebbe riuscito a farla neanche il celebre "Matto". La pianto qui per non invadere ruoli già magistralmente interpretati da altri.
Non un palloso Museo del Mare ne' la sede del pallosissimo Parco ma un Acquario.
Gli Acquari piacciono a tutti e sono grandi centri di attrazione turistica oltre che educativi e valorizzanti l'ambiente.
Ovviamente avendo già l'isola un Acquario e non volendo creare un doppione di qualcosa che già esiste sarebbe sufficiente trasferircelo sotto la direzione e gestione di Mr. Tiberto che inorridirà alla mia proposta, dato il comprensibile affetto che nutre per la sua attuale struttura, ma che al concretizzarsi dell'idea sarebbe sicuramente affascinato da una sfida così entusiasmante.
Chissà se al Parco sarebbero d'accordo??
P.S. Una proposta così non sarebbe riuscito a farla neanche il celebre "Matto". La pianto qui per non invadere ruoli già magistralmente interpretati da altri.
Dario.Pozzi- Messaggi : 7
Data d'iscrizione : 19.08.08
Re: Le mille parole sulla ex-Tonnara dell'Enfola
Giammai, caro Dario!Dario.Pozzi ha scritto:Mr. Tiberto che inorridirà alla mia proposta..
Pensa che l'idea (balzana, poi spiegherò il perché, ma certo non illogica) di un super-acquario (..da far sciroppare a me...) in quel di Portoferraio è da oltre dieci anni che gira nella mente di un mio carissimo amico, di cui non faccio il nome (il cognome è Gasparri...),
in assoluta buona fede e con grande affetto nei miei confronti....
Allora: sull'utilità degli Acquari, tanto turistica quanto ricreativa, non posso che essere, e vorrei vedere, pienamente d'accordo...
Aggiungo che, essendo la conoscenza alla base di ogni scienza, l'importanza educativo-ambientale, a livello divulgativo verso il grosso pubblico, è assolutamente indiscutibile.
Ci sono però dei problemi tecnico/economici non indifferenti.
Un piccolo Acquario, magari bello e ben fatto come quello dei miei amici dell'Argentario, necessita di un buon gruppo di appassionati (volontari) per mantenersi in vita.
Un' Acquario di dimensioni medio-grandi, e tieni conto che il mio già lo è, a livello italiano, ha ben altre necessità.
Insomma, per valerne la pena di demolire il mio e farne un altro, si dovrebbe salire di livello.... ma....
- l'Enfola è, viabilmente, poco raggiungibile;
- c'è lo spazio per un grande parcheggio, anche di pulmann?
- alto investimento iniziale;
- altissimi costi di gestione: pur essendo vicino al mare, e quindi potendo attingere direttamente l'acqua, hai un'idea delle necessità elettriche di pompe e, soprattutto, raffreddamenti?
- costi di personale, di approvigionamento ittico....
Vedi, l'Acquario dell'Elba funziona grazie ad una serie di circostanze, irrealizzabili in campo pubblico:
- impianti progettati e realizzati "a gratis" da mio padre;
- locali di proprietà, preesistenti e difficilmente utilizzabili in altro modo;
- rapporto costi/ricavi calcolato in base alle effettive (ormai ridotte al limite, tra l'altro) potenzialità dell'isola: Genova, ad esempio, sfrutta un bacino di potenziali utenti che va da Napoli a Trieste... noi, fosse anche solo per i costi del traghetto.... ) E' molto importante conoscere i propri limiti, per evitare di fare il passo più lungo della gamba, e i conseguenti rischi di fallimento: Cattolica c'è andata ad un passo, e la stessa Genova ha dovuto trovare il sig. Costacrociere che facesse da mecenate....
- personale esperto, super-poliedrico: si agisce in base alle esigenze della società, che gestendo anche un albergo grandicello può smistare la forza-lavoro dove serve: questo, in un impianto pubblico, sarebbe assai più difficile;
- i pesci me li pesco io, o me li procuro tramite una fitta rete di amicizie costruita negli anni; l'Enfola è lontanuccia dai porti, e ti garantisco che quasi sempre si devono fare più viaggi "di recupero" in un giorno, in base agli arrivi delle barche;
- last but not least: io non ho mai voluto, nemmeno per accedere a finanziamenti più che possibili, immischiarmi in operazioni politico-economiche. Hai presente cosa succederebbe se, come spesso accade, un bel giorno il tal Tremonti della situazione decidesse di tagliare i fondi?
Esempio pratico: nel 99 abbiamo realizzato l'acquario per la casa del Parco di Marciana.
Una vaschetta da 5.000 litri, secondo me anche carina. Bene, alla fine dell'anno scorso è stata dismessa, ufficialmente perchè il Pnat non poteva permettersi i costi di elettricità necessari al funzionamento di una pompetta e del refrigeratore....
Insomma: benissimo l'idea, certo migliore del solito museo del mare che vorrebbero schioccare in qualunque edificio pubblico dismesso (all'Elba non c'è torre o fortezza che venga risparmiata da quest'idea più che balzana: che cosa pensano di esporci? si so' pure fatti ciulare il tesoro del Polluce... vabbé, anche di questo se ne riparla..), ma mi pare poco pratica.
Che ne pensate invece di un bel laboratorio, moderno e funzionale, di Biologia Marina applicata??? Basta accordarsi con un' Università, e avremmo un utilissimo strumento per monitorare il nostro mare da vicino, per acculturare i nostri ragazzi, per evitare strumentalizzazioni esterne tipo alghe assassine, squali feroci e meduse invasive.
Visitabile dai turisti, usufruibile dalle scuole... un giusto spazio per organizzare qualche convegno in bassa stagione, qualche sponsor di buona volontà per l'investimento iniziale (o un buon manager che reperisca i famosi fondi europei che di solito non siamo capaci di spendere..)...
Potrebbe essere una buona soluzione: il "più grande parco marino del mediterraneo, gestito da gente che non fa che vantare il primato della scienza, non dispone al momento neanche di un vetrino da microscopio.....
Ps: ovviamente, darei il mio contributo: mi offro volontario per la selezione delle biologhe...
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