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Messaggio  Epicuro Mar Dic 02, 2008 2:57 pm

FINE NOVEMBRE 2008.
SU TENEWS ED ELBAREPORT VIENE PUBBLICATO UN DOPPIO BOTTA E RISPOSTA FRA IL DOTT. MARCELLO CAMICI E IL PROF. GIUSEPPE TANELLI.

Li ho ridotti un pelino, ove possibile. Gli originali sono reperibili negli archivi delle succitate testate.

“Un museo carcerario e più turisti a Pianosa” è uno dei punti del programma amministrativo di “Paesemoderno” gruppo civico campese.
Sono stato a Pianosa prima della chiusura del carcere.
Isola di una bellezza difficilmente descrivibile... (....)
Il carcere nel 1998 fu chiuso (...) .. dicevano che Pianosa diventava il primo laboratorio scientifico ambientale: l’isola diventava velocemente sede della scienza e della tecnica ambientale. Insomma centro di studio per università,CNR, istituti di ricerca scientifica. (..) ”PianosaLab”nasce dalla collaborazione tra 11 istituti del CNR, l’amministrazione del Pnat e le università di Pisa,Firenze,Udine e Napoli. Per il parco poi Pianosa diventa “la madre di tutte le sfide” da sottrarre al degrado, da tutelare e valorizzare (...) Agricoltura biologica, polo didattico e scientifico, turismo contingentato e consapevole diventano le parole chiave per il futuro del territorio di Planasia.
(...) conosco un po’ il mondo dell’università dove vivo da oltre quaranta anni e il CNR.
Perciò rimasi stupefatto. Alla stupefazione si associò perplessità.
Ma la constatazione che in questo nostra Italia sono sorti e vengono annunciati poli di ogni natura, didattica,scientifica, di ricerca tecnologica e le cattedre sono proliferate come i funghi, cozzava con la mia stupefazione associata alla perplessità.
Conoscendo le risorse economiche a disposizione della comunità scientifica che non sono molte ma nemmeno poche e dell’uso che ne viene fatto, proposi Pianosa come sede per la pesca con l’obbligo di reinvestire sull’isola parte del ricavato che deriva dal pescato per la valorizzazione del territorio pianosino.
La proposta cadde nell’indifferenza più assoluta e pensai di aver proposto una sciocchezza o ciò che non si può proporre: il privato nella cosa pubblica.
Dopo la chiusura del carcere non sono più stato a Pianosa.
Chi c’è stato mi ha detto che bisogna stare attenti quando si cammina perché ci sono le zecche,che il paese con tutte le case e le strade si trova in uno stato quasi di “saccheggio” da abbandono-un patrimonio immobiliare abbandonato-che i gatti sono diventati randagi insieme con i cani,che i resti archeologici del bagno romano di Agrippa sono stati oggetto di un restauro orrendo, che i poderi non esistono più ,che le case agricole quasi crollano,che una stima del danno arrecato solo agli immobili per l’abbandono è intorno a novanta miliardi di vecchie lire.
Sarà vero ? Se fosse vero, la responsabilità politica non è difficile individuarla. Per rimanere in tema va ricercata nell’arcipelago che si etichetta o che è etichettato come riformista-ambientalista-progressista-postcomunista il quale ha fortemente voluto la liberazione dal carcere. Se fosse vero,dove collocare la responsabilità materiale dei danni provocati ? Chi dovrebbe documentare la verità? Il Corpo Forestale dello stato o la Guardia di Finanza o i carabinieri o la magistratura?
Per conoscere i risultati scientifici di “PianosaLab” sullo studio dei cambiamenti dell’ecosistema a chi ci si deve rivolgere?
Presto vi saranno le elezioni amministrative qui nell’arcipelago di cui Pianosa è una delle perle. Mi rivolgo a tutti coloro che hanno sostenuto la liberazione di Pianosa dal carcere, alle forze politiche e culturali che hanno gestito e frequentato Pianosa dopo la liberazione, per far sapere alle elettrici ed agli elettori in quale reale situazione si trova attualmente l’isola e quali sono le parole chiave per il futuro.


Marcello Camici
------------------

Non nego che la lettera del prof. Camici mi ha un po’ meravigliato, (...)
Desidero solo rispondere all’ interrogativo posto in chiusura della lettera circa il PianosaLab, poiché ero presidente del Parco quanto il laboratorio è nato, grazie all’ iniziativa del dott. Vaccari dell’ Istituto di Biometerologia del CNR di Firenze.
Il prof. Camici si domanda a chi si deve rivolgersi per conoscere i risultati scientifici del PianosaLab sullo studio dei cambiamenti climatici dell’ ecosistema. Riporto quanto trasmesso dal dott. Vaccari.
A volte anche in questa nostra Italia, gli annunci scientifici non si limitano a spot pubblicitari, ma trovano concretezza e seri riscontri a livello internazionale.
Stato dell’ arte
Le ricerche iniziate nel 2000, sono tutt’ora in corso e il progetto ad oggi annovera molti risultati in termini di pubblicazioni scientifiche e di partecipazioni a network di ricerca internazionali. Dal 2000 ad oggi sono state organizzate e realizzate più di 30 missioni scientifiche sull’isola di Pianosa con un numero medio di ricercatori per missione di 8/10 ricercatori, grazie soprattutto al supporto tecnico e logistico del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che ha fornito al progetto in questi anni.
Grazie al finanziamento iniziale da parte del CNR, il Pianosa-LAB ha installato sull’isola di Pianosa una stazione meteorologica ed una strumentazione di avanguardia per la misura in continuo dei flussi di carbonio e vapore acqueo dell’intero ecosistema isola.
La stazione meteorologica, i cui dati sono visibili on line all’indirizzo web http://www.lammamed.rete.toscana.it, ha fornito gratuitamente i dati rilevati a tutti gli Enti che ne hanno fatto richiesta come il Corpo Forestale dello Stato del Comando di Marciana Marina ed al Servizio Difesa del Suolo e Protezione Civile della Provincia di Livorno, per la redazione del II Rapporto sulle “Risultanze delle campagne d’indagine dal dicembre 2000 al luglio 2002, valutazioni sulla situazione idrogeologica sull’isola di Pianosa”.
La strumentazion di misura dei flussi ha consentito al progetto di quantificare la quantità di anidride carbonica che l’isola scambia annualmente con l’atmosfera ed ha consentito la comprensione del ciclo del carbonio dell’isola non solo nella sua variabilità annuale ma interannuale.
I risultati e le ricerche portate avanti in modo continuativo hanno consentito al Pianosa-LAB di entrare a far parte di numerosi network riconosciuti a livello mondiale come:
• FLUXNET, gestito dalla NASA (network di stazioni permanenti di misura dei flussi di anidride carbonica http://www.fluxnet.ornl.gov/fluxnet/index.cfm);
• GTOS gestito dalla FAO per le ricerche sugli ecosistemi (Global Terrestrial Observing Systems network http://www.fao.org/gtos/tems/tsite_report.jsp?TSITE_ID=3561);
• LTER gestito dal Corpo Forestale dello Stato (Long Term Ecosystem Research http://www2.corpoforestaledellostato.it/portal/template/viewTemplate?templateId=9aqztfc7p4_layout_rp19s5c7pa.psml).
Il progetto Pianosa-LAB è stato inserito nel Joint Carbon Project (IGBP-WCP-HDP) del GCTE (Global Change and Terrestrial Ecosystem) che è uno dei core project dell’IGBP (International Geosphere-Biosphere Programme). I risultati del progetto hanno contribuito alla stesura della III Relazione Nazionale dell’Italia all’United Nation Framework Concention Climate Change, nel 2003. (...)
Le ricerche sono state presentate in più di 15 convegni scientifici nazionali ed internazionali e sono state realizzati due volumi e più di 30 pubblicazioni scientifiche. Il primo volume “Il Progetto Pianosa-LAB” edito dalla casa editrice Forum ha raccolto i primi risultati del progetto, (http://www.forumeditrice.it/vedilibro?IDLibro=209) mentre l’ultimo volume è stato pubblicato dalla rivista Journal of Mediterranean Ecology che ha realizzato uno special issue dei risultati del progetto nel 2005 ed è disponibile all’inidirizzo web http://www.jmecology.com/articles.html.
Le osservazioni del progetto sono state pubblicate nel 2005 su Nature da Ciais P. et al. (2005) "Europe-wide reduction in primary productivity caused by the heat and drought in 2003" NATURE 437 (7058): 529-533 SEP 22 2005.
Il progetto ha curato anche un costante rapporto con i principali organi di stampa, (...) e sono stati realizzati più di 80 articoli su testate locali e nazionali e due servizi televisivi (...). Nel 2004 ha realizzato un articolo dal titolo “Isole mangia smog” pubblicato su National Geographic di febbraio e un articolo pubblicato sulla rivista del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Ricerca Futuro.
Recentemente il sito di Pianosa è stato inserito nel progetto di ricerca europeo CARBOEUROPE IP (Integrated Project) (No. GOCE-CT-2003-505572) (...) che ha come obiettivo di quantificare il bilancio terrestre del carbonio a scala regionale. Il progetto coordinato dal Max-Plack Insitute for Biogeochemistry in Germania, raccoglie 61 Istituzioni di ricerca europee di 17 Paesi e 30 Istituzioni scientifiche extra-europee (http://www.bgc-jena.mpg.de/bgc-processes/ceip/about/sites_fr.htm). Sempre nell’ambito del progetto CARBOEUROPE IP, l’isola di Pianosa è stata proposta come sede per esperienze di ricerca e formazione a livello avanzato, rientrando nel programma Carboschool (http://www.carboschools.org), dove è citata l’esperienza di ricerca del Pianosa-LAB a pagina 37 del booklet.
Il sito di misura di Pianosa è entrato a far parte del progetto CARBOITALY, presentato all’inaugurazione della prima conferenza del Comitato nazionale per i cambiamenti globali dell’International Geosphere Biosphere Programme (IGBP) che avrà il compito di raccogliere ed elaborare quotidianamente i dati della rete osservativa delle Università e del CNR, i rilevamenti meteorologici degli enti regionali, dell'Ufficio Centrale di Ecologia Agraria (UCEA) e dell’Ufficio Generale per la Meteorologia dell'Aeronautica Militare (UGM-AM), nonché quelli dell’inventario nazionale forestale del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
Nell’estate del 2006 il Pianosa-LAB in collaborazione con il Prof. Roland Vogt dell’Institut für Meteorologie, Klimatologie und Fernerkundung dell’Università Svizzera di Basilea ha realizzato la prima settimana di formazione destinata a 20 studenti che per una settimana hanno eseguito direttamente in campo delle ricerche micrometeorologiche, utilizzando l’isola come un vero e proprio laboratorio a cielo aperto.


Giuseppe Tanelli

-------------

Ringrazio il prof Tanelli per la gentile risposta (...)
Anche a coloro che sono armati di buona volontà di cui penso far parte,può rimanere di non facile attuazione il reperimento di risultati scientifici. Se a questo si aggiunge che non sei “addetto ai lavori” cioè un ricercatore di scienza ambientale, come il sottoscritto, la lettura di risultati si complica.
Temo che gran parte dei lettori si trovi in questa mia situazione.
Buona volontà di comprendere ma anche difficoltà nel comprendere.
Grazie ancora al prof. Tanelli per aver informato che le ricerche vengono portate avanti,che esistono progetti in corso, pubblicazioni, meeting ecc.
La domanda è “terra-terra”: conoscere i risultati scientifici ottenuti da “PianosaLab” sullo studio dei cambiamenti dell’ecosistema. (...)
Grazie prof. Tanelli e spero non voglia intendere queste righe con spirito di polemica.
Infine se la domanda e malposta chiedo vènia per la mia ignoranza.


Marcello Camici

----------------

Non dubito certamente della “buona volontà” del prof. Camici (...)
Comunque preciso che la “buona volontà” era chiaramente riferita alle questioni complessive di Pianosa e non allo specifico del Pianosa Lab, relativamente al quale ho risposto trasferendo le parole del dott. Vaccari, coordinatore del progetto, (...)
Apprezzo che il nuovo scritto sia, nei sentimenti del prof. Camici, scevro da spirito di polemica, che fra l’altro ritengo particolarmente dannosa, in questo momento in cui si riparla di 41 bis. Per quanto riguarda la nuova domanda: (...) mi si chiede direttamente di dire con parole povere e molto semplici a tutti comprensibili i risultati dello studio sui cambiamenti dell’ ecosistema cui è giunto “ Pianosa Lab”. (...)
E’ un esercizio difficilissimo, (...) ma posso provare. (...)
L’anidride carbonica è il più importante gas serra. Un fattore fondamentale che governa la sua concentrazione dell’atmosfera (oltre bene inteso il fattore industriale e quelli geologici) è la fotosintesi delle piante. In questo contesto si inserisce il progetto Pianosa Lab, allo scopo di contribuire alla acquisizione di informazioni sugli scambi di anidride carbonica fra biosfera ed atmosfera, relativamente alle condizioni del Mediterraneo, usufruendo di un luogo particolarmente idoneo in quanto esente da produzioni antropiche di anidride carbonica.
Nell’ isola sono state installate appecchiature idonee alla misura dei flussi di anidride carbonica, delle quale si può avere una visione andando sui seguenti indirizzi: http://www.dta.cnr.it/dmdocuments/pubblicazioni/volume_clima_07/AT_05/5-06_vaccari.pdf
http://www.biosphere.ibimet.cnr.it/File_progetti/01_pianosa_lab.htm
I risultati acquisiti, come direttamente rilevabili all’ indirizzo:
http://www.bo.cnr.it/settimana2004/materialedocumentario/IBIMET-posters/Pianosa_IGBP.pdf
indicano Pianosa come un ecosistema dotato di una elevata capacità di scambio ed in cui si accumula più anidride carbonica rispetto a quella rilasciata nell’ atmosfera . E questo è già un piccolo-grande contributo DA CONSERVARE. Il secondo risultato è dato dal fatto che i dati su Pianosa sono parte di una rete mondiale sui cambiamenti climatici, la cui massima espressione si ritrova nei ben noti rapporti dell’ Intergovernamental Pannel Climate Change dell’ONU.
A questo punto, (..) due ultime annotazioni:
a) Grazie anche a questo scambio di corrispondenza , è nata l’ idea da parte del Circolo Culturale Sandro Pertini, con il concorso ovviamente di Comune e Parco, di organizzare un incontro pubblico , a febbraio-marzo, rivolto essenzialmente alla scuola, con i ricercatori di Pianosa Lab. La trovo un’ ottima idea alla quale non mancherò di dare il mio contributo.
b) Leggo che anche il ministro della giustizia ipotizza di riaprire Pianosa al 41 bis. Tutti nel piccolo o nel grande delle nostre possibilità dobbiamo operare affinché tale evento resti nella mente di Lumia ed Alfano. Le ragioni sono tante. Non ultima: quando nel giugno del 1998 cessò la destinazione penitenziaria di Pianosa, dopo la quindicina di anni di supercarcere, i poderi ordinati, gli allevamenti modello, i gerani alle finestre della colonia agricola,..non esistevano più.

Giuseppe Tanelli
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Messaggio  Epicuro Mar Dic 02, 2008 3:05 pm

Il mio intervento, su Camminando del 29.11:

"Per conoscere i risultati scientifici di “PianosaLab” sullo studio dei cambiamenti dell’ecosistema a chi ci si deve rivolgere?"

Questa l'ingenua domanda posta dall'amico Marcello Camici, miserrimo Dottore ed evidentemente profondamente limitato nella sua incostitente conoSCIENZA.

L'esimio Prof. Tanelli risponde giustamente irritato: ma perché il volgo caprone osa intervenire su argomenti riservati solo all'Olimpo Scientifico?

Orbene: come qualunque deficiente sa bene, esclusi il sottoscritto e il Dott. Camici, basta chiedere alla NASA, al GTOS, al LTER, all'indispensabile IGBP-WCP-HDP del GCTE (che è uno dei core project dell’IGBP, mica c...zi..)
Senza contare che si tratta di quantificare il bilancio terrestre del carbonio a scala regionale, di collaborare con l'IGBP, con l'UCEA e con l'UGM-AM.
Vogliamo poi dire che, mentre agli alunni di Marina di Campo si impedisce la visita dell'Isola Piatta, ben 20 rossocrociati del Fernerkundung Sticazzen hanno potuto utilizzare l’isola come un vero e proprio laboratorio a cielo aperto?

Non avete capito una mazza? Male, prima di rompere ancora i corbelli, studiatevi il GOCE-CT-2003-505572.
Oppure state zitti.


----------------
Risponde il mio amico DEFENSOR:

Carrissimo Epicuro; ebbene sì nonostante tutti gli sforzi del nostro esimio governante (e di quelli che l'hanno preceduto) la ricerca scientifica esiste ancora. È vero che le terminologie scientifiche sono a volte di difficile comprensione ma cosa volevi che dicesse Tanelli a un suo collega?
Comunque ecco un link interesante: http://www.jmecology.com/articles.html ( i testi in questo caso sono in inglese)
questo invece è un libro (in italiano) che ne parla: qui:
http://www.ibs.it/code/9788884200594/zzz1k1456/progetto-pianosalab-ricerche-sugli.html


--------------------

Al quale replico....

Dear Defensor,
pensa come è strano il mondo: ho scritto decine di cose incontestabili, e infatti non sei mai riuscito a far altro che un banale teletrasporto a Piombino, e come mi diverto a cazzeggiare su cose serie come la ricerca scientifica, ecco che tutto di un botto scrivi cose quasi sensate...
Chissà, magari fra un trilione d'anni ci troveremo d'accordo.... vuoi che cominci a parlare di fondi per la ricerca, e di come vengono spesi? Vogliamo parlare di vacanze spesate sull'isoletta deserta scopo scienza?
Lasciamo perdere, dai: ho da fare, devo leggere tutti i report delle ricerche scientifiche fatte sulle ultime balene arpionate da giapponesi e soci.... poi ciò ancora da finire alcuni testi di Mengele, i dettagli dei test a Mururoa... del resto, per il bene della scienza.... questo ed altro.

E i bimbi di Campo, solo se nei 250. Mica sono....


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Messaggio  Epicuro Mar Dic 02, 2008 3:23 pm

COSA DICE IL CNR:

COMUNICATO N. 26/2001
PIANOSA: DA ALCATRAZ ITALIANA A LABORATORIO SUL CLIMA
(....)
Fino a qualche anno fa era tristemente conosciuta come la Alcatraz italiana,(....)
Ma questa perla della natura, situata al centro dell’Arcipelago Toscano, era stata anche a lungo una colonia penale agricola, grazie alle sue particolari condizioni climatiche. Un ambiente unico, che ha spinto il Consiglio Nazionale delle Ricerche a sceglierla come sede del primo laboratorio naturale italiano: PianosaLAB, frutto della collaborazione tra 11 istituti del CNR, l’Amministrazione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e le Università di Pisa, Firenze, Udine e Napoli.

Obiettivo di questa iniziativa è studiare l’evoluzione dell’ambiente mediterraneo in relazione al rapido mutare del clima e delle condizioni ambientali: Pianosa è infatti un luogo dove l’agricoltura sta rapidamente cedendo il posto ad una natura selvaggia, desiderosa di riprendersi il territorio che l’uomo le aveva sottratto. Partendo da questo presupposto, i ricercatori del CNR si propongono di capire se la natura potrà riprendere veramente il suo aspetto antico e riconquistare gli spazi perduti da tempo oppure se, una volta modificate le condizioni di base, sia impossibile tornare a condizioni ambientali "ideali".

I primi risultati ottenuti dal PianosaLAB - coordinato dal dr. Francesco Primo Vaccari dell’Istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze - mostrano chiaramente che la vegetazione naturale ha già ricominciato a crescere e sembra in grado di riappropriarsi del territorio. Ma è solo fra qualche anno che gli studiosi potranno stabilire con certezza se il ritorno della natura coincide anche con una più efficace difesa dall’inquinamento ambientale e dal dissesto.

Il Progetto PianosaLab nasce in ogni caso grazie all’impegno e alla disponibilità del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e in particolare del suo Presidente Giuseppe Tanelli, che ha saputo raccogliere sull’Isola di Pianosa i ricercatori più qualificati del panorama nazionale, potendo contare per la parte logistica sulla collaborazione dell’Amministrazione comunale di Campo dell’Elba.

Roma, 23 marzo 2001

-------------------

COMUNICATO N. 80/2001
SCIENZIATI ITALIANI MISURANO IL "RESPIRO” DI PIANOSA

Grazie a tecnologie avanzate di misura un gruppo di ricercatori del CNR e dell’Università è riuscito a misurare la quantità e qualità di gas che l’Isola dell’Arcipelago Toscano scambia con l’atmosfera durante il giorno e la notte. Queste metodologie aiuteranno a capire sempre meglio meccanismi e processi ecologici che regolano i flussi di gas ad effetto serra del pianeta

“Faccia un bel respiro”. Questa frase, banale quando a porgerla è un medico, diventa assai bizzarra se a pronunciarla è un gruppo di scienziati rivolto ad una isola. Ad introdurre questa novità sono i ricercatori di Pianosa LAB - un progetto di ricerca e collaborazione tra il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, quattro Università italiane (Firenze, Pisa, Napoli ed Udine) e nove Istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche – che la prima volta in Italia hanno misurato il "respiro" dell’intero ecosistema dell’isola, e cioè la quantità e qualità dei gas che Pianosa "scambia" con l'atmosfera durante il giorno e la notte.
A rendere possibile questo innovativo approccio è stato l’utilizzo di tecnologie avanzate di misura, rappresentate dal nuovissimo velivolo Sky Arrows ERA (Environmental Research Aircraft) messo a punto da una collaborazione fra l’Istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze, la NOAA (National Oceanographic Atmospheric Administration) americana ed Iniziative Industriali Italiane di Roma, un’impresa italiana specializzata nella costruzione di velivoli.
Grazie a questa tecnica ed alle straordinarie ed uniche caratteristiche topografiche dell'Isola di Pianosa, perfettamente pianeggiante e priva di sorgenti di inquinamento, i trenta ricercatori di Pianosa LAB che si sono avvicendati sull’Isola per due settimane hanno raggiunto risultati estremamente interessanti che aiuteranno a capire sempre meglio i meccanismi ed i processi ecologici che regolano i flussi di gas ad effetto serra del Pianeta e risulteranno preziosi per comprendere il destino dell’Isola di Pianosa, nel lento processo di ri-naturalizzazione in atto.
Considerata l’importanza delle ricerche, il CNR ha deciso di assegnare un nuovo e significativo finanziamento al Pianosa-LAB che potrà così continuare la sua attività di ricerca sull'Isola, contribuendo a trasformare quel piccolo lembo di terra adagiato sulle acque del Tirreno, in un prezioso laboratorio naturale per la ricerca scientifica.

Roma, 20 luglio 2001

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SARA’ UN AEREO A CATTURARE IL RESPIRO DI PIANOSA

Sabato 19 gennaio 2002 verranno presentati a Firenze, presso l’Accademia dei Georgofili, i primi risultati del progetto PianosaLAB, promosso dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Un velivolo - Sky Arrow Era, frutto della integrazione tra scienza (PianosaLAB e Università di San Diego, California) e industria (3 I-Iniziative Industriali Italiane S.p.A.) – per misurare gli scambi gassosi tra atmosfera e biosfera nell’Isola di Pianosa. E’ solo uno dei tanti obiettivi cui mira Pianosa LAB, il progetto scientifico internazionale nato dalla collaborazione tra l’Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Firenze, il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, quattro Università italiane (Firenze, Pisa, Napoli e Udine) e altri nove Istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche, di cui verranno presentati i primi risultati sabato 19 gennaio 2002, alle ore 10.00, all’Accademia dei Georgofili di Firenze, Logge degli Uffizi Corti, 1.

Ad aprire il Convegno, durante il quale verranno illustrati i dati scientifici sulle straordinarie possibilità offerte dall’isola per lo studio a lungo termine dei fenomeni d’accumulo e sequestro di carbonio nei terreni agricoli, saranno Franco Scaramuzzi, Presidente dell’Accademia dei Georgofili, Augusto Marinelli, Rettore dell’Università di Firenze e Giuseppe Tanelli, Presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

Interverranno, tra gli altri: (...)
L’esperienza di PianosaLAB sta assumendo notevole rilevanza soprattutto a seguito delle recenti negoziazioni internazionali sui cambiamenti climatici, e in particolare della decisione di offrire ai Paesi firmatari la possibilità di contabilizzare il sequestro di carbonio nei suoli agricoli come voce significativa del proprio bilancio nazionale di emissioni di gas serra.

Roma, 17 gennaio 2002

---------------

PIANOSA HA ASSORBITO L’INQUINAMENTO DI 9100 AUTOMOBILI
Il progetto PianosaLAB, avviato dal CNR sull’Isola dell’Arcipelago Toscano, conferma il ruolo essenziale degli ambienti naturali nel bilancio globale dei gas ad effetto serra: Pianosa ha infatti assorbito in 2 mesi una quantità di anidride carbonica equivalente all’inquinamento prodotto da 9100 automobili.

L’isoletta di Pianosa, un paradiso ambientale di soli 10 km quadrati situato al centro dell’Arcipelago Toscano, ha assorbito in 2 mesi una quantità di anidride carbonica equivalente a quella prodotta da 9100 automobili*, pari a 5700 tonnellate di CO2. Un dato ottenuto dai ricercatori del PianosaLAB - il progetto avviato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche in collaborazione con il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano - che comincia a prendere forma anche grazie alle misurazioni dei flussi di anidride carbonica che la vegetazione scambia con l’atmosfera, eseguite per mezzo di una stazione di terra, di un dirigibile frenato e di un velivolo sperimentale."E’ noto – spiega Francesco Primo Vaccari, dell’Istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze e coordinatore di questa iniziativa – che le foreste assorbono anidride carbonica dall’atmosfera, ma non si conosceva ancora quanta ne catturano gli ecosistemi tipici dell’area mediterranea, composti in gran parte da macchia e terreni abbandonati. E’ quindi la prima volta che si dimostra quantitativamente la capacità di assorbimento degli ambienti costieri europei, anche se per i dati definitivi bisognerà attendere la conclusione dell’esperimento".

Pianosa, dopo avere ospitato per molti anni un carcere penitenziale, è diventata oggi un luogo ideale per questo tipo di studi grazie alle sue straordinarie caratteristiche morfologiche: "E se un’isola così piccola – sottolinea Vaccari – è in grado di catturare tanta anidride carbonica, è chiaro che la conservazione su larga scala della Natura riveste, oltre ad una funzione estetica, un’importanza fondamentale per lo sviluppo sostenibile della nostra società".

Roma, 14 giugno 2002

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tratto da
http://www.cnr.it/cnr/news/CnrNews?action=POST&anno=0&mese=0&search=2&mese_inizio=0&anno_inizio=0&mese_fine=0&anno_fine=0&testo=pianosa&opzione_search=0
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Messaggio  Epicuro Mar Dic 02, 2008 5:25 pm

Per approfondire, rimando ai link suggeriti dal Prof. Tanelli.
In particolare, segnalo l'imperdibile diagramma di flusso visibile su
http://www.bo.cnr.it/settimana2004/materialedocumentario/IBIMET-posters/Pianosa_IGBP.pdf
che mi ha dato lo spunto per scrivere......



Lo scambio di lettere fra il Dott. Camici e il Prof. Tanelli è stato alquanto interessante e istruttivo.
Purtroppo, l'argomento "Scienza e Ricerca" mi vede assai dubbioso: da una parte, la certezza dell'assoluta importanza della cosa in sè, dall'altra l'evidenza di come spesso la Ricerca e più in generale il mondo scientifico risultino poco credibili, condizionati come sono dal Dio Denaro. Ricordate la pandemia dell'aviaria? Miliardi e miliardi spesi in vaccini totalmente inutili... ma consigliati dalla "crème de la crème" della Scienza Medica...
E' un po' come per gli aiuti ai bisognosi... diceva un missionario in Africa che, quando va bene, arriva a destinazione l'uno per cento di quanto raccolto....

Ora si parla di riscaldamento globale, di effetto serra e di emissioni di CO2... vabbé, leggetevi anche qualche libro anti-catastrofista... sono ugualmente faziosi, ma servono a fare un po' di tara. E intanto, via con gli incentivi per vendere sempre più auto... "ecologiche"....
Ma lo sapete che la prima auto a energia solare risale al 1911? Insomma, sono argomenti talmente seri che mi viene da prenderli sul ridere. Però, prima della storiella buffa che mi è venuta in mente, vorrei anch'io fare un paio di domande al Prof. Tanelli: ho letto tutto quello che c'era in rete su Pianosa lab.
Ma non sono riuscito a trovare risposta ad una domanda: QUANTI SOLDI SONO STATI SPESI?
E poi... visto che la ricerca era basata essenzialmente su apparecchiature di rilevamento... che necessità c'era di avvicendare decine di squadre di ricercatori, coinvolgendo una miriade di istituti? Sa, il problema è il solito: viene il dubbio che una bella missione scientifica al sole di Pianosa sia più accattivante che non uno studio sul campo nelle discariche del napoletano....


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Pianosa-lab atto II: LA RICERCA FINALE!

Da Camminando.com - 02.11. 2139


A qualche mese dalla conclusione del più grande esperimento scientifico del millennio, denominato "Pianosa-lab atto II", finanziato da Onu, Nasa, CEE, CNR, ICRAM, ACRAM, ORG, ORGIAM, HATU', UFRIM, UPIM, STANDA, TRICHETRACH & CASTAGNOL, nonché sponsorizzato dall'Azienda Agricola "Il Matto", sono finalmente disponibili on line i risultati finali. La cronistoria:

"Tutto cominciò alla fine del 2008. Dopo una vibrante polemica, il Prof. Tanelli fornì finalmente i link ai documenti scientifici dell'imponente "Pianosa-lab atto I", che sostanzialmente comunicavano al mondo che quanto riportato sui testi di biologia di terza elementare, e cioè che le piante assorbono più anidride carbonica di quanta non ne emettano, era scientificamente provato. Addirittura, un fantastico grafico mostrava come durante le ore diurne si avesse "un immagazzinamento di CO2 da parte della vegetazione attraverso il processo di fotosintesi", prevalente rispetto al processo inverso in atto nelle ore notturne. Il consiglio finale, e cioè "non mettete piante in camera da letto", venne adottato da allora in tutto il mondo, tanto che le ultime tribù di Indios amazzonici che si ostinavano a dormire fra gli alberi vennero deportati nelle più salubri aree deforestate ed adibiti, per assonanza, all'estrazione del carbone (in fondo, sempre di roba carbonica si tratta... e se la estrai e la consumi, non si disperde nell'atmosfera... o no? Very Happy )

A questo punto, si trattava di studiare le emissioni di metano, altro importantissimo gas serra. Gli studiosi, però, si trovarono divisi: chi voleva organizzare a Pianosa un allevamento intensivo di Maiali di Cinta, famosi tanto per le emissioni quanto per l'alto tasso riproduttivo (le femmine sono sempre "in Cinta" Very Happy ) sottoponendoli ad un'alimentazione naturale a base di zecche e uova di cornacchia grigia, e chi sosteneva fosse più interessante costringere i 250 visitatori giornalieri ad una robusta colazione a base di fagioli messicani prima di poter sbarcare sull'isola.
Nessuna delle due fazioni riuscì a prevalere, e fu così che spuntò "la terza via": sbattersene i corbelli delle emissioni, tanto prima o poi si deve comunque morire, e passare ad una ricerca veramente utile per l'umanità: come vivere felici e contenti.
Furono scelti due volontari: il filosofo Epicuro, e il suo esimio collega Defensor, in rappresentanza di due precise scuole di pensiero.
Il primo fu posto.........
(..segue, da camminando.com)

sull'Isola piatta in una grande villa costruita per l'occasione.
Una decina di giovani Ricercatrici multietniche, scelte fra le semifinaliste di Miss Mondo, si occupavano del suo benessere fisico e morale.
Alimentazione variata, basata sull'offerta locale: pesce fresco, carni e verdure biologiche prodotte in loco, vini offerti dalla "tenuta del Matto".
Le Aragoste, troppo ricche di colesterolo, erano state limitate a un paio di cene a settimana, anche perchè era necessario importarle da Topolinia...
Nuotate, pesca limitata al sostentamento della comunità (oh, alle ricercatrici garbava il pesce..) attività fisica quotidiana (con l'aiuto delle medesime Scienziate..).
Insomma: Epicuro fu costretto a vivere in questo modo fino alla fine dei suoi giorni.
Ogni 6 mesi, venivano monitorati tutti i suoi parametri psico-fisici.
Naturalmente, anche le Ricercatrici venivano periodicamente rinnovate....

Defensor, invece, preferì limitare le sue compagnie al minimo indispensabile: nel nome della Scienza, si ritirò in una capanna naturale sull'isolotto della Scola, in compagnia del suo protetto, M.T.
Fedeli alla linea purista-vegetariana, si nutrivano solo di bacche e radici reperite in loco.
Il collegamento internet allestito per un continuo scambio di idee con l'Unep, l'Icram, lo Sticazz e tutti gli altri Enti funzionava 24 ore su 24: ma ai due, inevitabilmente, venne voglia di compagnia femminile.
Con una barca a vela super-ecologica, vennero subito sbarcate le Ricercatrici adeguate:
Rita (L.M.) e Margherita (H.).
Ogni 6 mesi, anche Defensor veniva attentamente monitorato.

Defensor morì a 119 anni, per naturale consunzione degli organi vitali.
Epicuro morì prima, molto prima.

Defensor morì felice, pensando che aveva smesso di emettere anidride carbonica respirando.
Epicuro morì triste, pensando che gli sarebbero bastati altri 10 minuti e anche Miss Venezuela.......
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Messaggio  Laika Mar Dic 02, 2008 8:07 pm

Mi dispiace della prematura morte felice. Sei l'unico filosofo che riesce a farmi sgorgare le lacrime per il riso. Credo tu sappia quanto sia difficile e impagabile. Un caro abbraccio.
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Messaggio  Laika Mar Dic 02, 2008 8:15 pm

PS Scusa l'errore volevo scrivere "morte infelice" .....vista la ......prematura dipartita.....
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