ornitologia: rapaci
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ornitologia: rapaci
Domenica mattina, alle ore 10,
presso il Teatro Garibaldi di Rio nell'Elba, Giorgio Paesani
e Lorenzo Vanni presenteranno le attività dei volontari del campo di controllo
sull’Isola d’Elba addetti alla rilevazione dei rapaci di passo. Le stazioni di
osservazione sono posizionate anche sui versanti del Monte Serra, nel Comune di
Rio nell’Elba. In questa zona, dopo la presentazione di domenica mattina, si svolgerà l’escursione del gruppo raggiungendo i rilevatori di Ebn impegnati sul
campo che assisteranno i partecipanti che vorranno cimentarsi nei conteggi.
Non ho purtroppo il piacere di conoscere Lorenzo Vanni, che è certamente un eccellente ornitologo.
Ma conosco Giorgio Paesani: oltre che una persona squisita e disponibile, è un personaggio in grado di dirvi, solo guardando la vignetta, quante piume anomale ha sulle chiappe il falco in questione, come si chiamava sua nonna materna, da quanti minuti è in volo e, naturalmente, in che giorno, ora e fase lunare è uscito dall'uovo.
Per una volta, e per quanto non è che si siano poi dovuti dannare l'anima, mi pare il caso di approvare in toto l'iniziativa del Parco: io purtroppo non ci sarò, causa tentativo di qualificazione alla finale del campionato elbano di pesca da natante, ma voi vedete di non mancare: sono
certo che ne vale la pena!!!
presso il Teatro Garibaldi di Rio nell'Elba, Giorgio Paesani
e Lorenzo Vanni presenteranno le attività dei volontari del campo di controllo
sull’Isola d’Elba addetti alla rilevazione dei rapaci di passo. Le stazioni di
osservazione sono posizionate anche sui versanti del Monte Serra, nel Comune di
Rio nell’Elba. In questa zona, dopo la presentazione di domenica mattina, si svolgerà l’escursione del gruppo raggiungendo i rilevatori di Ebn impegnati sul
campo che assisteranno i partecipanti che vorranno cimentarsi nei conteggi.
Non ho purtroppo il piacere di conoscere Lorenzo Vanni, che è certamente un eccellente ornitologo.
Ma conosco Giorgio Paesani: oltre che una persona squisita e disponibile, è un personaggio in grado di dirvi, solo guardando la vignetta, quante piume anomale ha sulle chiappe il falco in questione, come si chiamava sua nonna materna, da quanti minuti è in volo e, naturalmente, in che giorno, ora e fase lunare è uscito dall'uovo.
Per una volta, e per quanto non è che si siano poi dovuti dannare l'anima, mi pare il caso di approvare in toto l'iniziativa del Parco: io purtroppo non ci sarò, causa tentativo di qualificazione alla finale del campionato elbano di pesca da natante, ma voi vedete di non mancare: sono
certo che ne vale la pena!!!
Re: ornitologia: rapaci
La presenza sull'Isola del Gufo Comune è stata più volte accertata, anche se a detta di Giorgio Paesani non è per niente facile incontrarlo, e ancor meno avere l'occasione per fotografarlo. Questo bell'esemplare, sul quale forse l'amico Giorgio potrà darci nei prossimi giorni ulteriori informazioni, è stato avvistato da mio figlio e mia moglie lunedi scorso, e sullo stesso posatoio lo abbiamo ritrovato e fotografato ieri sera.
Un incontro davvero emozionante.. con un animale bellissimo, molto lontano dall'immagine lugubre che accompagna immeritatamente i rapaci notturni.
Da profano, segnalo la curiosa "sproporzione" fra le dimensioni dell'uccello posato e quelle, ben più imponenti, dello stesso in volo.
Un incontro davvero emozionante.. con un animale bellissimo, molto lontano dall'immagine lugubre che accompagna immeritatamente i rapaci notturni.
Da profano, segnalo la curiosa "sproporzione" fra le dimensioni dell'uccello posato e quelle, ben più imponenti, dello stesso in volo.
Re: ornitologia: rapaci
Come anticipato, Giorgio è stato così gentile da mandarmi una mail strapiena di informazioni...
Così vi potrete rendere conto che quando dicevo che questo è davvero un fenomeno... non esageravo minimamente....
Ciao Yuri,
come promesso ti do qualche altra informazione sul Gufo comune da te fotografato.
Dalla colorazione del disco facciale (nitida e completa, col margine nerastro ben delineato) e da altri particolari del piumaggio credo si possa affermare che si tratti di un adulto.
La colorazione chiara del disco facciale, le tonalità del ventre poco fulve e piuttosto chiare, macchiate inoltre di bianco, ci direbbero che si tratta di un maschio... ma per esserne sicuri al 100% andrebbe catturato e visto per benino, ma credo che il gufo non gradirebbe neache un po'...
Interessante, invece, è la sua presenza, che testimonia dell'evoluzione "boschiva" di molte zone dell'Elba.
Il Gufo comune, infatti, pur cacciando in ambienti aperti, è legato alla presenza degli alberi non solo per nidificare ma anche per trovare rifugio nelle ore diurne.
L'impressione che hai avuto di una netta divergenza di dimensioni tra l'animale posato e il gufo in volo ha solide basi scientifiche e psicologiche.
I rapaci notturni sono dotati di un piumaggio assai denso e morbido, inoltre le loro ali sono solitamente ampie e rotondeggianti per garantire loro di sostenersi in volo con pochi battiti alari poco profondi.
Il motivo è banale. Il successo della loro caccia si basa sulla sorpresa, e la sorpesa esiste solo se l'attacco è silenzioso. Ogni battito provoca rumore, meno battiti uguale meno rumore, uguale più topi nel gozzo a fine
nottata. Il piumaggio morbido assorbe i rumori (pensavamo di averli inventati noi i pannelli fonoassorbenti? buonanotte!!).
Un gufo pesa mediamente 50 grammi meno di un piccione, il suo corpo in realtà è piuttosto piccolo e, quando è in allarme, schiaccia il piumaggio "trasformandosi" in un ramo secco spezzato, o una porzione di corteccia. Ma quando spicca il volo le grandi ali lo fanno sembrare enorme.
Altro fattore determinante è quello psicologico, siamo bestioline diurne, noi, e quando qualcosa ci sorpende ci si allargano le pupille e tutto ci sembra più grande e minaccioso (dice aiuti a pompare adrenalina e a far galoppare le gambe..).
Per chiudere. Quello di una check-list aggiornata degli strigiformi nidificanti elbani è una dei miei progetti in fila dentro il cassetto, ma prima o poi mi ci metto e chissà che non si scopra, un giorno, che quello era un gufo made in Marina di Campo....
Riguardo alle "gufate", benvengano!! Quelle con le penne, ovvio.
GIORGIO PAESANI
Non credo ci sia bisogno di ulteriori commenti. Credo però, e sono certo di non essere il solo, che la nostra isola avrebbe un gran bisogno di gente come Giorgio. In ogni campo, non solo ambientale....
Così vi potrete rendere conto che quando dicevo che questo è davvero un fenomeno... non esageravo minimamente....
Ciao Yuri,
come promesso ti do qualche altra informazione sul Gufo comune da te fotografato.
Dalla colorazione del disco facciale (nitida e completa, col margine nerastro ben delineato) e da altri particolari del piumaggio credo si possa affermare che si tratti di un adulto.
La colorazione chiara del disco facciale, le tonalità del ventre poco fulve e piuttosto chiare, macchiate inoltre di bianco, ci direbbero che si tratta di un maschio... ma per esserne sicuri al 100% andrebbe catturato e visto per benino, ma credo che il gufo non gradirebbe neache un po'...
Interessante, invece, è la sua presenza, che testimonia dell'evoluzione "boschiva" di molte zone dell'Elba.
Il Gufo comune, infatti, pur cacciando in ambienti aperti, è legato alla presenza degli alberi non solo per nidificare ma anche per trovare rifugio nelle ore diurne.
L'impressione che hai avuto di una netta divergenza di dimensioni tra l'animale posato e il gufo in volo ha solide basi scientifiche e psicologiche.
I rapaci notturni sono dotati di un piumaggio assai denso e morbido, inoltre le loro ali sono solitamente ampie e rotondeggianti per garantire loro di sostenersi in volo con pochi battiti alari poco profondi.
Il motivo è banale. Il successo della loro caccia si basa sulla sorpresa, e la sorpesa esiste solo se l'attacco è silenzioso. Ogni battito provoca rumore, meno battiti uguale meno rumore, uguale più topi nel gozzo a fine
nottata. Il piumaggio morbido assorbe i rumori (pensavamo di averli inventati noi i pannelli fonoassorbenti? buonanotte!!).
Un gufo pesa mediamente 50 grammi meno di un piccione, il suo corpo in realtà è piuttosto piccolo e, quando è in allarme, schiaccia il piumaggio "trasformandosi" in un ramo secco spezzato, o una porzione di corteccia. Ma quando spicca il volo le grandi ali lo fanno sembrare enorme.
Altro fattore determinante è quello psicologico, siamo bestioline diurne, noi, e quando qualcosa ci sorpende ci si allargano le pupille e tutto ci sembra più grande e minaccioso (dice aiuti a pompare adrenalina e a far galoppare le gambe..).
Per chiudere. Quello di una check-list aggiornata degli strigiformi nidificanti elbani è una dei miei progetti in fila dentro il cassetto, ma prima o poi mi ci metto e chissà che non si scopra, un giorno, che quello era un gufo made in Marina di Campo....
Riguardo alle "gufate", benvengano!! Quelle con le penne, ovvio.
GIORGIO PAESANI
Non credo ci sia bisogno di ulteriori commenti. Credo però, e sono certo di non essere il solo, che la nostra isola avrebbe un gran bisogno di gente come Giorgio. In ogni campo, non solo ambientale....
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