Una proposta per Montecristo
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Una proposta per Montecristo
Questo il testo integrale della proposta da me inviata al Presidente Tozzi e da lui inserita all'ODG del Consiglio il 12.07.2010.
Alla cortese attenzione del
Sig. Presidente Parco Nazionale Arcipelago Toscano
Dott. Mario Tozzi
Egregio Sig. Presidente,
così come già nel corso della scorsa estate, l’Isola di Montecristo è stata nuovamente oggetto di polemiche e discussioni fra Lei e il Ministro Prestigiacomo che hanno riportato all’attenzione dei media, e quindi della popolazione, la complicata questione della compatibilità fra mantenimento di un’area a protezione integrale, mancanza di risorse economiche e possibilità di fruizione regolamentata di quella che Lei stesso, nel suo ultimo libro, definisce come “la Madre di tutte le isole”, aggiungendo che “non si può neppure pensare di aver mai visto un’isola se non si è sbarcati almeno una volta a Montecristo”. Concordando completamente con Lei al riguardo, vorrei, compatibilmente con le note difficoltà burocratiche e i soliti, disastrosi, conflitti di competenza che impediscono sempre e comunque la risoluzione di annosi problemi, a Montecristo come nelle altre isole “minori” del nostro Arcipelago, portare all’attenzione Sua e dei Colleghi del Direttivo alcune problematiche attualmente esistenti e proporre, pur consapevole della mia modesta competenza ed esperienza al riguardo, alcune possibili soluzioni.
La prima proposta è che, al più presto possibile, venga organizzato un sopralluogo istituzionale sull’Isola. Se, come temo, la situazione non è cambiata negli ultimi tredici mesi, le condizioni generali di tutta quella che il Piano del Parco prevede in zona B, e indicata come “la Villa dell’Isola di Montecristo”, sono semplicemente disastrose. Alberi di alto fusto abbattuti o pericolanti, ailanto ovunque, reimpianto sperimentale di Lecci che pare abbandonato a sé stesso, pini evidentemente malati, grave dissesto idrogeologico, strutture esistenti spoglie e malandate (Villa Reale), chiuse e pericolanti (Magazzino dei Pescatori), completamente fatiscenti (piccolo Museo).
Se lo status di Riserva Integrale, dove niente dev’essere “toccato”, ha buon senso di valere in quel 95% del territorio sostanzialmente “selvaggio” (non credo si possa onestamente dire “mai influenzato dall’Uomo), è viceversa evidente che quel piccolo angolino decisamente segnato dall’intervento umano debba urgentemente essere recuperato al suo valore storico e ambientale.
Il sopralluogo proposto, al quale ovviamente sarebbe opportuno venisse invitato in primo luogo il Ministro Prestigiacomo, che sinceramente dubito abbia mai messo piede sull’Isola, dovrebbe prevedere la presenza della Direttrice Zanichelli, dei componenti il nostro Consiglio Direttivo, dei componenti di diritto della CDP (Sindaci e Presidenti di Regione e Province), meglio se con i relativi Assessori all’Ambiente, Turismo e Cultura. Inoltre, rappresentanti del CFS, della Capitaneria di Porto, delle Associazioni culturali e ambientaliste locali, nonché, indispensabili per una corretta informazione della popolazione, giornalisti di ogni tipologia di media operanti, quantomeno, in ambito territoriale. Il costo dell’operazione, relativo solo all’affitto dell’imbarcazione, se effettuato in tempi brevi e in concomitanza con uno scalo tecnico a Pianosa (a dimostrazione pratica di quanto esporrò poi in seguito….), è quantificabile in euro 1.350. Cifra che, se suddivisa semplicemente ed equamente fra PNAT e gli otto Comuni elbani, porterebbe ad una spesa di soli 150 euro per Ente.
Dal sopralluogo, totalmente conforme a quanto previsto al capitolo 4.2 del Piano del Parco - “..scelte e decisioni che competono alla pluralità dei soggetti interessati…”, “ dialogo interistituzionale e forme di partecipazione sociale”, “..strategia.. che lega trasversalmente le azioni di protezione a quelle di promozione” – dovrebbe uscire una relazione realistica della situazione, e dovrebbero scaturire le proposte per l’inizio immediato degli interventi di recupero, come previsto dal PDP al punto A7 “ Conservazione del patrimonio insediativo, storico e culturale, con interventi diversificati di manutenzione, recupero e restauro sui sistemi ed elementi di prioritario interesse per la gestione del Parco (quali le case reali….)”.
A titolo personale, posso fin da subito comunicare la mia disponibilità, in qualità di responsabile dell’Acquario dell’Elba e del Museo Faunistico Elbano, a provvedere, a titolo completamente gratuito, a progettare e realizzare una prima risistemazione del Museo, potendo avvalermi della collaborazione di Biologi ed esperti riconosciuti operanti in Musei o altre strutture Scientifiche di primissimo livello. Il tutto ovviamente, nell’attesa che il prima possibile si rendano invece disponibili i fondi necessari a una ristrutturazione e a un completamento definitivo.
Allo stesso modo, l’Associazione Amici di Montecristo, sempre a titolo gratuito, si renderebbe disponibile per collaborare fattivamente alla messa in sicurezza e al restauro del Magazzino dei Pescatori, dove in futuro potrebbe essere allestita, ad esempio, una mostra fotografica permanente gestita dall’Associazione stessa, che mantenga la memoria storica del luogo.
SECONDA PROPOSTA: REVISIONE DELLA “CARTA DI MONTECRISTO”.
1) Sono trascorsi più di due anni dall’approvazione della “Carta di Montecristo”che espressamente prevede il passaggio all’Ente Parco della gestione dell’Isola. Le chiedo a che punto siamo con “l’espletamento delle procedure previste per legge per il perfezionamento del passaggio di gestione”, e La invito a mettere in atto quanto in Suo potere per accelerare i tempi, ritenendo estremamente importante l’accentramento delle competenze presso il PNAT, fermo restando il ringraziamento per ottimo lavoro da sempre svolto dal CFS.
Il passaggio all’Ente Parco consentirebbe, inoltre, di applicare alle 600 visite autorizzate e ai cosiddetti “approdi”, un ticket anche contenuto (5/10 euro), come peraltro ipotizzato pubblicamente sia da Lei, che dal Consigliere Mazzantini, che dagli Assessori Regionali Bramerini e Scaletti, e col cui ricavato si potrebbe finanziare almeno parzialmente il risanamento di alcune delle gravi emergenze ambientali che affliggono attualmente l’Isola.
2) La regolamentazione delle visite naturalistiche guidate riservate agli abitanti di Portoferraio, dell’Elba e dell’Arcipelago ha rappresentato, a mio parere, uno dei migliori atti della Sua Presidenza. Dopo tre anni, credo però necessaria una revisione alla luce dei risultati pratici riscontrati.
a) i 100 permessi riservati agli adulti non sono mai stati utilizzati in toto, e si rileva un calo molto preoccupante: 98 nel 2008, 92 nel 2009 e addirittura solo 52 nell’anno in corso. Sempre, anche il primo anno, è stato possibile riaprire le iscrizioni anche ai non residenti a Portoferraio.
Le motivazioni di questo parziale “insuccesso” sono, non solo a mio parere, ma anche “vox populi”, riconducibili alle seguenti criticità:
costo, se non eccessivo, almeno “significativo” (60,00 €);
pubblicità insufficiente: moltissimi affermano semplicemente di “non sapere”; per tutti i non Portoferraiesi l’attesa della “eventuale disponibilità”, senza date e orari programmati, comporta spesso una rinuncia preventiva;
obbligatorietà di presenza a ben due serate di “corso”: impegno gravoso, da molti considerato quasi “offensivo”. La stragrande maggioranza delle persone interessate a Montecristo si ritiene sufficientemente “matura” e “ambientalista” da non dover subire quello che appare un po’ come un obbligo di “rieducazione”;
date troppo “turistiche”: la gran parte degli Elbani lavora col turismo. Programmare la visita in una data “turisticamente calda” come il 25 aprile o il 1° maggio, impedisce di fatto la partecipazione di tutte quelle persone che, inevitabilmente, sono trattenute da impegni di lavoro.
Pubblicità: è necessario rivedere i termini della “Carta” e organizzare per tempo una pubblicità mediatica più incisiva e soprattutto si rende indispensabile una diversa ripartizione delle quote. Invece di dover aspettare un ipotetico “posto” lasciato vacante, basterebbe assegnare da subito 50 posti ai residenti in Portoferraio, (ribadisco: quest’anno si sono avuti solo 52 iscritti in tutta l’isola) e 50 agli altri Comuni dell’Arcipelago, e trasmettendo non solo un comunicato stampa ma invitando espressamente le Amministrazioni Comunali a collaborare per dare il massimo risalto all’iniziativa.
Abolizione del “corso” obbligatorio: dotando l’imbarcazione di schermo, proiettore e impianto audio, la presentazione dell’Isola attualmente svolta in due serate potrebbe essere fatta direttamente durante il viaggio. Si eviterebbe quella che per qualcuno può essere considerata un perdita di tempo, e non dimentichiamo non tutti hanno la possibilità di uscire due sere consecutive (coppie con bambini piccoli, ad esempio). Si renderebbe davvero “obbligatoria” la presa di coscienza dell’importanza del sito che si va a visitare, si renderebbe più gradevole il trasferimento, e, oltretutto, sarebbe possibile un interessante confronto di idee e sensazioni DOPO aver visto effettivamente l’Isola….
Date della visita: benissimo ovviamente per la primavera, evitando però, oltre a Pasqua, 25 aprile e 1° maggio e relativi fine settimana.
Un piccolo suggerimento finale: per consentire una visione d’insieme completa, le visite dovrebbero poter prevedere la circumnavigazione dell’Isola. In considerazione della notevole profondità dei fondali già a brevissima distanza dalla costa, percorrendo il periplo a circa 500 metri di distanza credo non si creerebbe in alcun modo danno o disturbo alla fauna marina, terrestre o aviaria.
b) Visite riservate agli studenti: il calo di presenze è qui ancora più evidente: dai 250 del 2008, ai 200 del 2009, agli 0 (zero) dell’anno in corso. Se la ragione primaria di questo vero e proprio crollo è facilmente imputabile al mancato co-finanziamento, reso possibile dal Comune di Portoferraio nel 2008 e dal PNAT nel 2009 e “tagliato” quest’anno, è però evidente che la perdita in termini di cultura e conoscenza del territorio per i nostri ragazzi è gravissima, e si impone una pianificazione per il futuro che non lasci spazio all’improvvisazione, ma consenta una continuità temporale e organizzativa seria ed efficace. La conoscenza del territorio, della storia, dell’ambiente e della cultura locale, ancor più se si vive all’interno di un Parco Nazionale, credo siano alla base di un corretto percorso formativo per un giovane che, se sceglierà di restare nella sua isola, quasi inevitabilmente si ritroverà a lavorare in campo turistico, con gente proveniente da realtà ben diverse e in genere irresistibilmente attratte da quella cultura “paesana”, lontana anni luce dal caos metropolitano.
Reperire fondi, atti a ridurre il costo del trasporto per gli studenti, che permettano continuità. Una cifra attorno ai 1.500 euro può arrivare, come detto, dal risparmio previsto con l’abbinamento Pianosa-Montecristo. Le Amministrazioni Comunali, adeguatamente sollecitate, potrebbero prevedere uno stanziamento annuale fisso, proporzionale al numero di studenti residenti. Ad esempio, il Comune di Campo nell’Elba, con circa 40 studenti di terza media, potrebbe mettere in bilancio un contributo di 10 euro ad alunno.. e così gli altri Comuni.
Fondamentale è però che si instauri, in accordo con le Dirigenze Scolastiche, il principio che ogni singolo studente elbano abbia il diritto, e direi quasi il dovere, di aver “visto Montecristo almeno una volta”. Una semplice programmazione che preveda che tutti gli anni, per una determinata fascia d’età (terza media, per esempio) sia messa in programma l’escursione a Montecristo fin da settembre. Tra l’altro, si libererebbero per tempo una cinquantina di posti per le scuole “continentali”, stante una popolazione scolastica che, dati alla mano, difficilmente supererà nei prossimi anni i 250 alunni di pari classe d’età. E lo stesso dovrebbe valere per Pianosa, e, perché no, anche per tutte le altre isole “minori”. Vivere in un Parco dovrebbe come minimo consentire a tutti di poterlo conoscere e apprezzare integralmente.
3) Regolamentazione dei cosiddetti “Accessi”. La visione, ampiamente giustificata, almeno in passato, di una Montecristo vista più che come un’intoccabile area a protezione integrale, come l’ultimo impenetrabile ed esclusivo rifugio per VIP, politici e “amici degli amici”, non potrà mai essere totalmente sfatata finché non sarà reso pubblico l’elenco dei nominativi delle persone autorizzate “all’accesso”. Questo rappresenta una priorità assoluta, che, anche prima dell’auspicato passaggio di consegne, dovrebbe essere richiesto agli organismi competenti al rilascio delle autorizzazioni. La gente esige, giustamente, trasparenza. Lei stesso, Signor Presidente, ha accennato ad un sostanziale raddoppio, rispetto alle 1000 persone che il tanto decantato Diploma Europeo raccomanda di mantenere. Vorrei altresì rammentare che le “visite istituzionali” sono comunque consentite, e ritengo pertanto del tutto legittimo mettere la popolazione “normale” al corrente del perché, e a che titolo, vengono rilasciati tali permessi di accesso. Non dimentichiamo che molti si chiedono per quale misterioso motivo la Villa Reale sia poco mantenuta e spoglia, ma dotata di cucine e frigoriferi professionali perfettamente efficienti….
Egregio Sig. Presidente, il sottoscritto Consigliere Yuri Tiberto chiede pertanto che:
- La proposta di visita istituzionale e le modifiche alla cosiddetta “Carta di Montecristo” ipotizzate nel presente atto siano oggetto di discussione preventiva in Consiglio, e successivamente, discusse con gli altri Organismi competenti;
- il Sindaco di Portoferraio, il Presidente della CdP, le autorità locali del CFS e i Dirigenti dell’Associazione “Amici di Montecristo” siano invitati ufficialmente a partecipare a detto Consiglio.
Le anticipo inoltre che quanto prima Le chiederò vengano resi pubblici i dati inerenti l’attuazione delle raccomandazioni espresse dal comitato dei ministri del CDE nel 2003 e nel 2008, anche considerando che troppo spesso si sente affermare che le 1000 visite annue non sono in alcun modo aumentabili, pena la perdita dell’ambito Diploma. A quanto mi risulta, sarebbe invece tranquillamente possibile se solo cominciassimo davvero a darci da fare per “costituire un adeguato sistema di sorveglianza, mettere in sicurezza il porticciolo, organizzare uno staff competente atto a vigilare sui visitatori” (estratto dalla raccomandazione n°3 della risoluzione del comitato dei ministri del CDE n°13/2003).
Il primo passo è stato fatto, visto che il “piano di zonizzazione” richiesto dovrebbe essere sostanzialmente pronto. Ora si tratta però di passare dalle parole ai fatti, e di cominciare a diffondere informazione completa e corretta, per far capire a tutti l’importanza della “Madre di tutte le Isole”.
Cordialmente,
Yuri Tiberto
Alla cortese attenzione del
Sig. Presidente Parco Nazionale Arcipelago Toscano
Dott. Mario Tozzi
OGGETTO: ISOLA DI MONTECRISTO
Egregio Sig. Presidente,
così come già nel corso della scorsa estate, l’Isola di Montecristo è stata nuovamente oggetto di polemiche e discussioni fra Lei e il Ministro Prestigiacomo che hanno riportato all’attenzione dei media, e quindi della popolazione, la complicata questione della compatibilità fra mantenimento di un’area a protezione integrale, mancanza di risorse economiche e possibilità di fruizione regolamentata di quella che Lei stesso, nel suo ultimo libro, definisce come “la Madre di tutte le isole”, aggiungendo che “non si può neppure pensare di aver mai visto un’isola se non si è sbarcati almeno una volta a Montecristo”. Concordando completamente con Lei al riguardo, vorrei, compatibilmente con le note difficoltà burocratiche e i soliti, disastrosi, conflitti di competenza che impediscono sempre e comunque la risoluzione di annosi problemi, a Montecristo come nelle altre isole “minori” del nostro Arcipelago, portare all’attenzione Sua e dei Colleghi del Direttivo alcune problematiche attualmente esistenti e proporre, pur consapevole della mia modesta competenza ed esperienza al riguardo, alcune possibili soluzioni.
PRIMA PROPOSTA: SOPRALLUOGO ISTITUZIONALE.
La prima proposta è che, al più presto possibile, venga organizzato un sopralluogo istituzionale sull’Isola. Se, come temo, la situazione non è cambiata negli ultimi tredici mesi, le condizioni generali di tutta quella che il Piano del Parco prevede in zona B, e indicata come “la Villa dell’Isola di Montecristo”, sono semplicemente disastrose. Alberi di alto fusto abbattuti o pericolanti, ailanto ovunque, reimpianto sperimentale di Lecci che pare abbandonato a sé stesso, pini evidentemente malati, grave dissesto idrogeologico, strutture esistenti spoglie e malandate (Villa Reale), chiuse e pericolanti (Magazzino dei Pescatori), completamente fatiscenti (piccolo Museo).
Se lo status di Riserva Integrale, dove niente dev’essere “toccato”, ha buon senso di valere in quel 95% del territorio sostanzialmente “selvaggio” (non credo si possa onestamente dire “mai influenzato dall’Uomo), è viceversa evidente che quel piccolo angolino decisamente segnato dall’intervento umano debba urgentemente essere recuperato al suo valore storico e ambientale.
Il sopralluogo proposto, al quale ovviamente sarebbe opportuno venisse invitato in primo luogo il Ministro Prestigiacomo, che sinceramente dubito abbia mai messo piede sull’Isola, dovrebbe prevedere la presenza della Direttrice Zanichelli, dei componenti il nostro Consiglio Direttivo, dei componenti di diritto della CDP (Sindaci e Presidenti di Regione e Province), meglio se con i relativi Assessori all’Ambiente, Turismo e Cultura. Inoltre, rappresentanti del CFS, della Capitaneria di Porto, delle Associazioni culturali e ambientaliste locali, nonché, indispensabili per una corretta informazione della popolazione, giornalisti di ogni tipologia di media operanti, quantomeno, in ambito territoriale. Il costo dell’operazione, relativo solo all’affitto dell’imbarcazione, se effettuato in tempi brevi e in concomitanza con uno scalo tecnico a Pianosa (a dimostrazione pratica di quanto esporrò poi in seguito….), è quantificabile in euro 1.350. Cifra che, se suddivisa semplicemente ed equamente fra PNAT e gli otto Comuni elbani, porterebbe ad una spesa di soli 150 euro per Ente.
Dal sopralluogo, totalmente conforme a quanto previsto al capitolo 4.2 del Piano del Parco - “..scelte e decisioni che competono alla pluralità dei soggetti interessati…”, “ dialogo interistituzionale e forme di partecipazione sociale”, “..strategia.. che lega trasversalmente le azioni di protezione a quelle di promozione” – dovrebbe uscire una relazione realistica della situazione, e dovrebbero scaturire le proposte per l’inizio immediato degli interventi di recupero, come previsto dal PDP al punto A7 “ Conservazione del patrimonio insediativo, storico e culturale, con interventi diversificati di manutenzione, recupero e restauro sui sistemi ed elementi di prioritario interesse per la gestione del Parco (quali le case reali….)”.
A titolo personale, posso fin da subito comunicare la mia disponibilità, in qualità di responsabile dell’Acquario dell’Elba e del Museo Faunistico Elbano, a provvedere, a titolo completamente gratuito, a progettare e realizzare una prima risistemazione del Museo, potendo avvalermi della collaborazione di Biologi ed esperti riconosciuti operanti in Musei o altre strutture Scientifiche di primissimo livello. Il tutto ovviamente, nell’attesa che il prima possibile si rendano invece disponibili i fondi necessari a una ristrutturazione e a un completamento definitivo.
Allo stesso modo, l’Associazione Amici di Montecristo, sempre a titolo gratuito, si renderebbe disponibile per collaborare fattivamente alla messa in sicurezza e al restauro del Magazzino dei Pescatori, dove in futuro potrebbe essere allestita, ad esempio, una mostra fotografica permanente gestita dall’Associazione stessa, che mantenga la memoria storica del luogo.
SECONDA PROPOSTA: REVISIONE DELLA “CARTA DI MONTECRISTO”.
1) Sono trascorsi più di due anni dall’approvazione della “Carta di Montecristo”che espressamente prevede il passaggio all’Ente Parco della gestione dell’Isola. Le chiedo a che punto siamo con “l’espletamento delle procedure previste per legge per il perfezionamento del passaggio di gestione”, e La invito a mettere in atto quanto in Suo potere per accelerare i tempi, ritenendo estremamente importante l’accentramento delle competenze presso il PNAT, fermo restando il ringraziamento per ottimo lavoro da sempre svolto dal CFS.
Il passaggio all’Ente Parco consentirebbe, inoltre, di applicare alle 600 visite autorizzate e ai cosiddetti “approdi”, un ticket anche contenuto (5/10 euro), come peraltro ipotizzato pubblicamente sia da Lei, che dal Consigliere Mazzantini, che dagli Assessori Regionali Bramerini e Scaletti, e col cui ricavato si potrebbe finanziare almeno parzialmente il risanamento di alcune delle gravi emergenze ambientali che affliggono attualmente l’Isola.
2) La regolamentazione delle visite naturalistiche guidate riservate agli abitanti di Portoferraio, dell’Elba e dell’Arcipelago ha rappresentato, a mio parere, uno dei migliori atti della Sua Presidenza. Dopo tre anni, credo però necessaria una revisione alla luce dei risultati pratici riscontrati.
a) i 100 permessi riservati agli adulti non sono mai stati utilizzati in toto, e si rileva un calo molto preoccupante: 98 nel 2008, 92 nel 2009 e addirittura solo 52 nell’anno in corso. Sempre, anche il primo anno, è stato possibile riaprire le iscrizioni anche ai non residenti a Portoferraio.
Le motivazioni di questo parziale “insuccesso” sono, non solo a mio parere, ma anche “vox populi”, riconducibili alle seguenti criticità:
costo, se non eccessivo, almeno “significativo” (60,00 €);
pubblicità insufficiente: moltissimi affermano semplicemente di “non sapere”; per tutti i non Portoferraiesi l’attesa della “eventuale disponibilità”, senza date e orari programmati, comporta spesso una rinuncia preventiva;
obbligatorietà di presenza a ben due serate di “corso”: impegno gravoso, da molti considerato quasi “offensivo”. La stragrande maggioranza delle persone interessate a Montecristo si ritiene sufficientemente “matura” e “ambientalista” da non dover subire quello che appare un po’ come un obbligo di “rieducazione”;
date troppo “turistiche”: la gran parte degli Elbani lavora col turismo. Programmare la visita in una data “turisticamente calda” come il 25 aprile o il 1° maggio, impedisce di fatto la partecipazione di tutte quelle persone che, inevitabilmente, sono trattenute da impegni di lavoro.
POSSIBILI SOLUZIONI:
Riduzione dei costi: è evidente che per ridurre i costi basterebbe organizzare un unico viaggio, suddividendo le 100 persone in due o tre gruppi da accompagnare rispettivamente sui tre percorsi consentiti. Supponendo però che l’attuale divisione in due differenti giornate sia obbligata, onde evitare un carico antropico considerato eccessivo, ritengo sarebbe sufficiente organizzare, in contemporanea con le date prescelte, una visita a Pianosa per circa 200 persone, ad esempio al prezzo politico di 10 euro. Destinata alle scuole, o in generale ai residenti nell’Arcipelago, eventualmente finalizzata anche ad operazioni specifiche di volontariato (pulizia del territorio, sulla falsariga delle “1000 mani per Pianosa” o a specifiche iniziative di educazione ambientale, storica o più genericamente culturale. In questo modo, si otterrebbe l’ immediato abbattimento di quasi l’80% del costo del trasporto: i 60 euro richiesti potrebbero perciò diventare 50, e resterebbero 1.500 euro disponibili per finanziare la visita delle scolaresche elbane (vedi specifico capitolo al riguardo).Pubblicità: è necessario rivedere i termini della “Carta” e organizzare per tempo una pubblicità mediatica più incisiva e soprattutto si rende indispensabile una diversa ripartizione delle quote. Invece di dover aspettare un ipotetico “posto” lasciato vacante, basterebbe assegnare da subito 50 posti ai residenti in Portoferraio, (ribadisco: quest’anno si sono avuti solo 52 iscritti in tutta l’isola) e 50 agli altri Comuni dell’Arcipelago, e trasmettendo non solo un comunicato stampa ma invitando espressamente le Amministrazioni Comunali a collaborare per dare il massimo risalto all’iniziativa.
Abolizione del “corso” obbligatorio: dotando l’imbarcazione di schermo, proiettore e impianto audio, la presentazione dell’Isola attualmente svolta in due serate potrebbe essere fatta direttamente durante il viaggio. Si eviterebbe quella che per qualcuno può essere considerata un perdita di tempo, e non dimentichiamo non tutti hanno la possibilità di uscire due sere consecutive (coppie con bambini piccoli, ad esempio). Si renderebbe davvero “obbligatoria” la presa di coscienza dell’importanza del sito che si va a visitare, si renderebbe più gradevole il trasferimento, e, oltretutto, sarebbe possibile un interessante confronto di idee e sensazioni DOPO aver visto effettivamente l’Isola….
Date della visita: benissimo ovviamente per la primavera, evitando però, oltre a Pasqua, 25 aprile e 1° maggio e relativi fine settimana.
Un piccolo suggerimento finale: per consentire una visione d’insieme completa, le visite dovrebbero poter prevedere la circumnavigazione dell’Isola. In considerazione della notevole profondità dei fondali già a brevissima distanza dalla costa, percorrendo il periplo a circa 500 metri di distanza credo non si creerebbe in alcun modo danno o disturbo alla fauna marina, terrestre o aviaria.
b) Visite riservate agli studenti: il calo di presenze è qui ancora più evidente: dai 250 del 2008, ai 200 del 2009, agli 0 (zero) dell’anno in corso. Se la ragione primaria di questo vero e proprio crollo è facilmente imputabile al mancato co-finanziamento, reso possibile dal Comune di Portoferraio nel 2008 e dal PNAT nel 2009 e “tagliato” quest’anno, è però evidente che la perdita in termini di cultura e conoscenza del territorio per i nostri ragazzi è gravissima, e si impone una pianificazione per il futuro che non lasci spazio all’improvvisazione, ma consenta una continuità temporale e organizzativa seria ed efficace. La conoscenza del territorio, della storia, dell’ambiente e della cultura locale, ancor più se si vive all’interno di un Parco Nazionale, credo siano alla base di un corretto percorso formativo per un giovane che, se sceglierà di restare nella sua isola, quasi inevitabilmente si ritroverà a lavorare in campo turistico, con gente proveniente da realtà ben diverse e in genere irresistibilmente attratte da quella cultura “paesana”, lontana anni luce dal caos metropolitano.
POSSIBILI SOLUZIONI:
Reperire fondi, atti a ridurre il costo del trasporto per gli studenti, che permettano continuità. Una cifra attorno ai 1.500 euro può arrivare, come detto, dal risparmio previsto con l’abbinamento Pianosa-Montecristo. Le Amministrazioni Comunali, adeguatamente sollecitate, potrebbero prevedere uno stanziamento annuale fisso, proporzionale al numero di studenti residenti. Ad esempio, il Comune di Campo nell’Elba, con circa 40 studenti di terza media, potrebbe mettere in bilancio un contributo di 10 euro ad alunno.. e così gli altri Comuni.
Fondamentale è però che si instauri, in accordo con le Dirigenze Scolastiche, il principio che ogni singolo studente elbano abbia il diritto, e direi quasi il dovere, di aver “visto Montecristo almeno una volta”. Una semplice programmazione che preveda che tutti gli anni, per una determinata fascia d’età (terza media, per esempio) sia messa in programma l’escursione a Montecristo fin da settembre. Tra l’altro, si libererebbero per tempo una cinquantina di posti per le scuole “continentali”, stante una popolazione scolastica che, dati alla mano, difficilmente supererà nei prossimi anni i 250 alunni di pari classe d’età. E lo stesso dovrebbe valere per Pianosa, e, perché no, anche per tutte le altre isole “minori”. Vivere in un Parco dovrebbe come minimo consentire a tutti di poterlo conoscere e apprezzare integralmente.
3) Regolamentazione dei cosiddetti “Accessi”. La visione, ampiamente giustificata, almeno in passato, di una Montecristo vista più che come un’intoccabile area a protezione integrale, come l’ultimo impenetrabile ed esclusivo rifugio per VIP, politici e “amici degli amici”, non potrà mai essere totalmente sfatata finché non sarà reso pubblico l’elenco dei nominativi delle persone autorizzate “all’accesso”. Questo rappresenta una priorità assoluta, che, anche prima dell’auspicato passaggio di consegne, dovrebbe essere richiesto agli organismi competenti al rilascio delle autorizzazioni. La gente esige, giustamente, trasparenza. Lei stesso, Signor Presidente, ha accennato ad un sostanziale raddoppio, rispetto alle 1000 persone che il tanto decantato Diploma Europeo raccomanda di mantenere. Vorrei altresì rammentare che le “visite istituzionali” sono comunque consentite, e ritengo pertanto del tutto legittimo mettere la popolazione “normale” al corrente del perché, e a che titolo, vengono rilasciati tali permessi di accesso. Non dimentichiamo che molti si chiedono per quale misterioso motivo la Villa Reale sia poco mantenuta e spoglia, ma dotata di cucine e frigoriferi professionali perfettamente efficienti….
CONCLUSIONI:
Egregio Sig. Presidente, il sottoscritto Consigliere Yuri Tiberto chiede pertanto che:
- La proposta di visita istituzionale e le modifiche alla cosiddetta “Carta di Montecristo” ipotizzate nel presente atto siano oggetto di discussione preventiva in Consiglio, e successivamente, discusse con gli altri Organismi competenti;
- il Sindaco di Portoferraio, il Presidente della CdP, le autorità locali del CFS e i Dirigenti dell’Associazione “Amici di Montecristo” siano invitati ufficialmente a partecipare a detto Consiglio.
Le anticipo inoltre che quanto prima Le chiederò vengano resi pubblici i dati inerenti l’attuazione delle raccomandazioni espresse dal comitato dei ministri del CDE nel 2003 e nel 2008, anche considerando che troppo spesso si sente affermare che le 1000 visite annue non sono in alcun modo aumentabili, pena la perdita dell’ambito Diploma. A quanto mi risulta, sarebbe invece tranquillamente possibile se solo cominciassimo davvero a darci da fare per “costituire un adeguato sistema di sorveglianza, mettere in sicurezza il porticciolo, organizzare uno staff competente atto a vigilare sui visitatori” (estratto dalla raccomandazione n°3 della risoluzione del comitato dei ministri del CDE n°13/2003).
Il primo passo è stato fatto, visto che il “piano di zonizzazione” richiesto dovrebbe essere sostanzialmente pronto. Ora si tratta però di passare dalle parole ai fatti, e di cominciare a diffondere informazione completa e corretta, per far capire a tutti l’importanza della “Madre di tutte le Isole”.
Cordialmente,
Yuri Tiberto
Re: Una proposta per Montecristo
Le risposte datemi da Tozzi:
- si alla visita istituzionale - e questo rimanda in buona sostanza ogni discussione - forse a settembre;
- perplessità sulla mia descrizione delle condizioni in cui versa l'isola: secondo lui, non è malaccio;
- museo: si dovrebbe procedere presto alla risistemazione, pare ci siano anche 30.000 euro disponibili;
- magazzino dei pescatori: secondo Tozzi, vorrebbero addirittura abbatterlo (sigh.. preferisco non commentare... )
- no tassativo al giro isola: mille metri sono e mille devono restare.
Aspettiamo di fare questa visita, spero col Ministro.... e poi si riparte alla carica....
- si alla visita istituzionale - e questo rimanda in buona sostanza ogni discussione - forse a settembre;
- perplessità sulla mia descrizione delle condizioni in cui versa l'isola: secondo lui, non è malaccio;
- museo: si dovrebbe procedere presto alla risistemazione, pare ci siano anche 30.000 euro disponibili;
- magazzino dei pescatori: secondo Tozzi, vorrebbero addirittura abbatterlo (sigh.. preferisco non commentare... )
- no tassativo al giro isola: mille metri sono e mille devono restare.
Aspettiamo di fare questa visita, spero col Ministro.... e poi si riparte alla carica....
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Lun Ago 15, 2011 6:32 pm Da Gimmi Ori
» CONTINUITA' TERRITORIALE,COSA FA' LA NOSTRA REGIONE PER NOI?
Ven Ago 12, 2011 11:08 pm Da Gimmi Ori
» LebarrierediMarchetti,mala bomba all'Elba è giàscoppiata,manca l'acqua
Ven Ago 12, 2011 7:32 pm Da Gimmi Ori
» Traghetti Elba,Toremar-Moby Onorato,Blunavy Morace,concorrenza?
Gio Ago 11, 2011 12:47 am Da Gimmi Ori
» Divide et impera,acqua all'Elba,ennesimo fallimento Regione Toscana!
Mer Ago 10, 2011 11:10 am Da Gimmi Ori
» Traghetti Elba: l'assistenza ai turisti al porto di Piombino
Mer Ago 03, 2011 3:03 pm Da Gimmi Ori
» Elba, domani 31.07.2011, non c'e posto sulle navi ?
Sab Lug 30, 2011 11:02 pm Da Gimmi Ori
» Alla Procura,Toremar:disposizioni dell'Antitrust frutto di una truffa?
Lun Lug 25, 2011 10:56 am Da Gimmi Ori
» Toremar,Antitrust:l'ennesimo successo della Regione Toscana e dell'APP
Dom Lug 24, 2011 9:34 pm Da Gimmi Ori
» Toremar-Moby: suggellato l'ennesimo successo della Regione Toscana!
Sab Lug 23, 2011 11:06 am Da Gimmi Ori
» CGIL-Sig.Salza,Monopolio Toremar-Moby e i rischi per i lavoratori
Mar Lug 19, 2011 3:11 pm Da Gimmi Ori
» Toremar: al Tar "sembra", tutto come previsto e torna l'Oglasa ....
Ven Lug 15, 2011 3:42 pm Da Gimmi Ori
» Toremar,esaltata la sinergia messa in campo dalla Regione,caroCeccobao
Gio Lug 14, 2011 3:20 pm Da Gimmi Ori